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Tello, tanto fumo e poco arrosto: che farne per il futuro?

Tello è stato il peggiore contro il Chievo. Lo spagnolo ha dimostrato, fin qui, di essere poco concreto. Che faresti con lui a fine stagione?

Stefano Niccoli

Tanto fumo, poco arrosto. Il popolare detto calza alla perfezione se associato a Cristian Tello. Contro il Chievo, lo spagnolo ha giocato, probabilmente, la peggiore partita da quando è arrivato a Firenze. Il problema fisico accusato dopo pochi minuti dal fischio d'inizio non l'ha certamente aiutato, ma è chiaro che da lui società e tifosi si aspettano di più. Sabato sera il classe 1991 ha provato - soprattutto nel primo tempo – a dare una sterzata al match con le sue accelerazioni, ma non è mai riuscito ad incidere. Con l'andare avanti della gara, il livello della sua prestazione è calato notevolmente. Passaggi sbagliati, anche i più semplici, e nessun guizzo. Risultato? Sostituzione al quindicesimo della ripresa e match finito con mezz'ora anticipo.

Il suo futuro alla Fiorentina è in bilico. La cosa certa è che, con l'incontro del Bentegodi, Tello non ha rafforzato un'eventuale ipotesi di permanenza in riva all'Arno. I tifosi lo "accusano" di estraniarsi troppo presto dalle partite e quindi di non dare quell'imprevedibilità di cui la squadra avrebbe bisogno per tutti i novanta minuti. E a tal proposito è lecito chiedersi perché un giocatore di ventiquattro anni accusa, in ogni gara, vistosi cali fisici. Colpa della condizione atletica? Può darsi, fatto sta che, fin qui, Tello ha dimostrato che la concretezza non è il pezzo forte del suo repertorio. Dettaglio non certo di poco conto. Non solo perché un'altra critica che viene mossa da alcuni tifosi allo spagnolo è quella di dimenticarsi la fase difensiva.

Mancano due partite alla fine della stagione, poi la società sarà a chiamata a discutere del futuro di Cristian.

Tu che faresti con lui? Diccelo con un commento.

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