Prima la polemica con i tifosi rei di aver sbeffeggiato la squadra, poi le stilettate verso una società che tutto sommato gli ha dato le luci della ribalta e questo pomeriggio altre parole a fine gara dette come sempre con garbo, ma con un tempismo che non ci convince.
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Storia di contratti, obiettivi, ambizione e comunicazione
La storia fra Montella e la Fiorentina pare si stia avviando al capolinea. Alcune considerazioni del nostro direttore
La Fiorentina vince una partita importante che la riporta al quinto posto e gli dà qualche speranza anche di agganciare il Napoli, ma per Vincenzo Montella è tempo di confessare che le "ambizioni della società e quelle personali sono giunte alla fine perché maturate più in fretta del previsto" (gli altri due anni di contratto). Ovvero, quando tre anni fa Della Valle chiamò a Firenze il tecnico dal Catania, il patron si sarebbe accontentato di arrivare quinto e piuttosto avanti in Europa senza però vincere niente? Non ci credo.
Certamente il progetto tecnico fra i due soggetti (società e tecnico) prevedeva il ritorno al bel gioco dopo un paio d'anni di oscurantismo. E questo Montella ha dimostrato da subito di essere in grado di rispettarlo. Ma che l'ambizione di un patron passionale come Andrea si esaurisca con il bel gioco un un quarto-quinto posto non mi torna. Chiaramente Montella sta cercando una scappatoia elegante per poter lasciare la barca.
Facendo un po' di dietrologia spicciola mi viene da pensare che Montella e la società si siano confrontati per capire se c'era la possibilità di fare un altro sforzo per migliorare la rosa e non avendo avuto rassicurazioni ha preferito alzare bandiera bianca commettendo però un errore di comunicazione.
Incalzato da David Guetta sulla durata del contratto e sul rispetto dello stesso, il tecnico nelle interviste del dopo gara se ne è uscito dicendo "I contratti vanno rispettati? Sono punti di vista". Cosa ci significa questa frase se non "se voglio me ne vado". Un'altra frase detta a caldo come quella sui tifosi che forse poteva essere risparmiata usando il freno a mano.
Ma forse Montella è proprio questo che vuole: creare i presupposti per poter lasciare Firenze senza rimpianti da parte della piazza e senza dover portare in dote alla nuova società una penale che invece oggi per Montella pare non esistere. Può essere: essendo una cosa che lo riguarda in prima persona sarà certamente a conoscenza dei fatti. Ma allora perché da tre anni viene detto, senza mai essere smentito da nessuno, che esiste questa benedetta clausola rescissoria?
Montella ci dice di non aver fretta e di non avere alla spalle nessuna società. Forse si è semplicemente annoiato di una società che gli può garantire solo campionati di medio calibro e qualche soddisfazione nelle Coppe. Ha tutte le ragioni del mondo, ma potrebbe usare sincerità e dire "Voglio provare a vincere qualcosa e a Firenze al momento mi pare difficile riuscirci".
Peccato, sembra proprio che la storia d'amore stia svanendo. E come sempre non si può andare contro la volontà di nessuno: per cui da parte mia mi sembra doveroso nel caso si consumi il divorzio ringraziarlo per le tre buone stagioni vissute con lui dandogli anche una medaglina, sperando che da lassù Marione Ciuffi sia d'accordo con me.
SAVERIO PESTUGGIA
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