Quando i numeri non dicono tutto. Succede spesso quando si parla di moduli, perchè dire 4-4-2 o 4-3-3 serve per dare un'idea della disposizione tattica di una squadra sul campo. Ma poi a fare la differenza sono le caratteristiche dei giocatori in questione e l'atteggiamento richiesto dall'allenatore. E così Inter-Fiorentina di domenica sera si preannuncia come un confronto tra due moduli uguali... solo dal punto di vista numerico: 3-5-2. Vediamo perchè.
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Stesso modulo, filosofia opposta
Con l’Inter una sfida all’insegna del 3-5-2. Con alcune differenze (COMM.)
Il profilo della Fiorentina di Montella è argomento di discussione da parecchie settimane, cioè da quando il tecnico ex Catania ha scelto di abbandonare l'idea di 4-3-3 e virare sulla difesa a tre. Il punto di forza della squadra viola - ormai è acclarato - è la qualità del gioco e ha come fulcro un centrocampo a tuttatecnica (o quasi, con "l'intrusione" di Romulo o Migliaccio al posto di Aquilani o Mati Fernandez). Pizarro, Borja Valero & co. puntano sul possesso palla e sul gioco palla a terra - da Viviano a Jovetic - per assumere il controllo del match e provare a mandare in porta gli attaccanti. Una Fiorentina bella, divertente e purtroppo poco cinica.
Ha un altro volto l'Inter di Stramaccioni, seguace del 3-5-2 dell'ultim'ora, che ha proposto il nuovo modulo per la prima volta ieri contro il Chievo. Esperimento riuscito, a giudicare dal successo 2-0, ma la filosofia dei nerazzurri è pressochè opposta a quella viola. Una squadra poco tecnica e molto prestante fisicamente, che schiera un centrocampo a tuttomuscoli composto - almeno a Verona - da Guarin, Cambiasso e Zanetti, con due laterali difensivi come Nagatomo e Pereira sulle fasce. Il punto di forza è proprio l'agonismo con cui si punta a contrastare l'avversario, a cui spesso viene lasciato il pallino del gioco, e la qualità viene delegata solo al tandem d'attacco formato da una prima punta 'vera' come Milito e un fantasista come Sneijder o Cassano. Un'Inter brutta e per niente divertente, ma cinica e pronta a raccogliere anche più di quanto seminato. Questione di scelte e punti di vista, domenica saranno l'una contro l'altra.
SIMONE BARGELLINI
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