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STADI D’EUROPA: Ecco l’Etihad di Manchester

STADI D’EUROPA: Ecco l’Etihad di Manchester

Gioiello da 47.000 posti, che frutta ai Citizens 40 milioni l'anno. E dove la Fiorentina rischiò di andare nel 2008

Pier F. Montalbano

Prosegue la rubrica Stadi d'Europa, un tour tra le arene più recentemente costruite nel vecchio continente che in qualche modo ricalca il progetto viola alla Mercafir, un discorso ancora aperto che proprio in questi giorni potrebbe trovare una sua definitiva conclusione. Oggi si vola in Inghilterra, con la presentazione del ETIHAD STADIUM, MANCHESTER

Manchester, la città dello United, della leggenda di George Best, Bobby Charlton, Sir Alex Ferguson ed Old Trafford, la storica casa dei Red Devils e tempio del calcio mondiale. Dal 2008 però, quando la proprietà del Manchester City è passata in mano allo sceicco Mansour bin Zayd al Nahyan i cugini hanno provato a cambiare la storia e le gerarchie calcistiche nella città del nord dell'Inghilterra. Ed il City of Manchester Stadium è diventata la casa degli ultimi trionfi dei Citizens. Costruito nel 2002 per i Giochi del Commonwealth è stato ceduto al Manchester City un anno dopo con una rental agreement di 250 anni che ne fa a tutti gli effetti lo stadio di proprietà dei Blue. I lavori di costruzione ebbero inizio nel dicembre 1999, quando l'allora primo ministro britannico Tony Blair appose la prima pietra.

Due anni e mezzo dopo, il 25 giugno 2002, l'inaugurazione sotto lo sguardo attento della Regina Elisabetta, che dichiarò aperti i giochi. Il costo della realizzazione dello stadio fu all'epoca di 112 milioni di sterline (circa 140 milioni di Euro), mentre l'anno successivo, per renderlo perfettamente fruibile alle manifestazioni calcistiche fu eliminata la pista di atletica e interrato di una decina di metri, proprio come fu del Franchi per i Mondiali del 1990. Furono inoltre smantellate le due curve create ad hoc per i Giochi del Commonwealth e portata la capacità a 47.000 posti a sedere. Il restyling era costato circa 50 milioni di Euro, finanziato per metà dal Consiglio Comunale della città di Manchester. In totale, per come lo vediamo adesso, l'Etihad è costato circa 190 milioni di Euro, oltre 100 in meno del progetto viola alla Mercafir. Dall'esterno appare molto diverso dagli stadi costruiti più recentemente "a bomboniera" sulla falsariga dell'Allianz Arena di Monaco, visto che architettonicamente ricalca i progetti del Delle Alpi di Torino e dell'Olympiastadion sempre nella città bavarese.

La struttura è infatti sostenuta da dodici alberi metallici dal quale partono numerosi cavi d'acciaio che sostengono il tetto, il quale forma un'onda che avvolge le tribune. All'interno invece si snoda su due piani che circondano tutto il perimetro, mentre all'altezza delle due tribune possiamo notare come sia presente un terzo anello più rialzato rispetto al resto dello stadio. E' dotato di 66 suites, ristoranti, bar, sale congressi e aree vip fruibili 365 giorni l'anno, dove si può non solo gustarsi un piatto caldo con vista campo durante le partite del City ma organizzare feste di compleanno e addirittura matrimoni. Un vero e proprio paradiso per i tifosi. Dispone delle quattro stelle necessarie per l'organizzazione delle finali UEFA: nel 2008 infatti al City of Manchester andò in scena la finale dell'ultima edizione della Coppa Uefa tra i Rangers di Glasgow e lo Zenit S. Pietroburgo, con i russi che ebbero la meglio per 2-0. In molti ricorderanno come in quella finale poteva esserci la Fiorentina, che fu eliminata in semifinale dagli scozzesi ai calci di rigore. Lo stadio si trova a circa 2,5 chilometri a nord-est di Manchester - poco meno della distanza da Santa Maria Novella a viale Guidoni -: trenta minuti a piedi dalla stazione centrale di Piccadilly, mentre per i più pigri dal 2013 è attiva anche la linea della metro che porta direttamente a Mercer Way, davanti l'ingresso principale della tribuna. Per chi invece desidera recarsi in bus sono attive 16 linee urbane. Non solo calcio: ha ospitato a partire dal 2004 concerti di star internazionali come Red Hot Chili Peppers, U2, Bon Jovi, Take That, Oasis (i fratelli Gallagher sono tifosi sfegatati del City), Muse, Coldplay, Bruce Springsteen e molti altri.

Capitolo sponsor: nel 2011 lo sceicco Mansour ha stipulato un accordo da 400 milioni di sterline per la cessione dei diritti relativi al nome dello stadio per dieci anni con Etihad, la compagnia aerea degli Emirati Arabi, il cui fondatore e attuale presidente è il fratello di Mansour, lo sceicco Khalifa bin Zayed al Nahayan. Un modo per aggirare così le rigide regole sul fairplay finanziario, che non è piaciuto però alla UEFA, la quale ha multato la società inglese per 60 milioni di Euro e una rosa ridotta in Champions a 21 giocatori. Spiccioli per una famiglia che ha un patrimonio stimato di 21 miliardi di dollari, e che a partire dalla stagione 2015/16 ha deciso di aumentare la capienza a 55.000 posti a sedere. Un gioiello in continua evoluzione l'Etihad, di quelli quasi sconosciuti al calcio italiano.

- Una delle 66 suites da cui comodamente vedere la partita

- L'ingresso principale da Mercer Way, dove ferma la metropolitana