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Squadra da una parte, società dall’altra. In mezzo… una distanza da colmare

I senatori della Fiorentina si sono schierati "dalla parte" di Gonzalo e di Sousa. Ma molti di loro non rimarranno a Firenze

Simone Bargellini

Fate conto che un vostro caro amico sia trattato male da qualcuno. Qualcuno con cui magari avete direttamente anche un buon rapporto. Che rischia di incrinarsi, però, specie se quello stesso qualcuno litiga pure con un altro vostro affezionato amico. Capito di chi parliamo?

Voi siete Borja Valero, Tello, Vecino e gli altri giocatori viola e il vostro caro amico è Gonzalo Rodriguez, mentre l'affezionato amico è Paulo Sousa. E quel qualcuno, ovviamente, sarebbe la Fiorentina (intesa come dirigenza e proprietà). Ecco, la sensazione - di questo si tratta - è che negli ultimi giorni la distanza con buona parte della squadra sia aumentata. Dalle presenze in sala stampa per supportare l'ormai ex capitano che accusava la società di averlo trattato male, fino ai post sui social pro Paulo Sousa (LEGGI), molti "senatori" viola non hanno nascosto il loro punto di vista. Per ultimi Tomovic e Badelj, oggi a pranzo insieme a due collaboratori del portoghese, definiti "grandi persone".

Certo, questo non significa che per la proprietà transitiva mezzo spogliatoio si metterà a fare la guerra alla Fiorentina, ci mancherebbe altro. Ma dovrà essere bravo Pioli a ricreare fin da subito una certa armonia nel gruppo e a portare i giocatori dalla sua parte come era riuscito a fare Paulo Sousa, senza farsi 'mollare' neppure nei momenti più difficili. E dovrà essere brava la società a (ri)conquistare la fiducia della squadra e rinnovare la rosa a dovere (come è stato già prospettato), evitando così di ripetere l'errore commesso un anno fa.

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