Domenica 4 ottobre: Fiorentina-Atalanta, Curva Fiesole. Un tifoso viola viene multato perché, durante l'incontro, non occupava il posto che gli era stato assegnato sul titolo di ingresso allo Stadio Franchi (Clicca qui). Niente di nuovo sotto il sole, in realtà. Sì, perché chiunque ha frequentato anche solo occasionalmente la curva di uno stadio in Italia sa che nella realtà dei fatti funziona diversamente. In buona sostanza al centro della curva si posizionano coloro che intendono supportare la squadra per tutto l'incontro e ai loro lati si accomodano gli altri che gradiscono anche guardare più attentamente ciò che avviene in campo. I posti dunque sono convenzionali e non occupati in base alla fila e al numero assegnati. E' un costume diffuso da decenni e condiviso poiché, a memoria, non si ricordano ribellioni per cambiare la situazione. Da qualche tempo però quest'abitudine è oggetto di regolamentazione insieme alla fruizione stessa dello stadio. Chi acquista un biglietto infatti, soprattutto dopo gli scontri di Catania del 2 febbraio 2007 quando venne ucciso l'Ispettore di Polizia Filippo Raciti, si deve adeguare ad una serie di norme maggiormente restrittive rispetto al passato. Quali? Tra gli esempi maggiormente noti ci sono i biglietti nominali, l'ingresso attraverso i tornelli e la compilazione di moduli per far accedere gli striscioni.
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SPECIALE VN: tifoso multato al Franchi, quando la legge supera il buon senso
Norme restrittive esasperate rischiano di creare equivoci e di affievolire il tifo degli stadi italiani
Inoltre oggi, non tutti lo sanno, quando si acquista un tagliando si sottoscrive un preciso contratto con numerose regole da rispettare. Infatti, si legge su Violachannel.tv, sito ufficiale della Fiorentina "Con l’acquisto del titolo d’accesso il titolare si impegna a prendere visione ed a rispettare tutti i punti del “regolamento d’uso” dell’impianto sportivo, reperibile per intero sul sito internet ufficiale di ACF Fiorentina (http://it.violachannel.tv) e per estratto presso tutti i varchi di accesso all’impianto sportivo".
Tra i punti in questione evidenziamo quello che interessa il caso del tifoso multato al Franchi:
- lo spettatore ha il diritto/dovere di occupare il posto assegnato (evidenziato sul biglietto e/o sull’abbonamento) e, pertanto, con l’acquisto del titolo di accesso si impegna a non occupare posti differenti, seppur non utilizzati da altri soggetti, salvo che non sia stato espressamente autorizzato dal Club. Lo spettatore che verrà trovato ad occupare posti diversi da quello assegnato potrà essere allontanato dallo stadio.
Sempre secondo quanto pubblicato sul media viola si evince che "l’inosservanza dello stesso “regolamento d’uso” comporterà l’immediata risoluzione del contratto di prestazione, con il conseguente allontanamento dall’impianto del contravventore nonché l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 100 a 500 euro: qualora il contravventore risulti già sanzionato, nella stessa stagione sportiva anche in un impianto diverso, per la medesima violazione del regolamento d’uso, la sanzione può essere aumentata sino alla metà del massimo e può essere comminato il divieto di accesso alle manifestazioni sportive". In buona sostanza, in caso di recidiva, chi non rispetta il proprio posto potrebbe essere passibile del provvedimento D.A.SPO.
Violanews.com, per parlare dell'accaduto, ha contattato l'avvocato Lorenzo Contucci, esperto in materia di legislazione antiviolenza:
"La Legge del 2007 (riferimento alla regolamentazione dopo gli scontri di Catania ndr) viene applicata adesso. Si è cominciato da Roma e adesso la manovra si sta spostando su Firenze, poi si virerà su altre città. Da allora vengono usate telecamere e tornelli per accedere allo stadio quindi le forze dell'ordine sanno chi entra e dove si posiziona. L'intenzione è quella di mettere in fuorigioco il tifo organizzato che non rispetti i canoni dello spettatore come viene concepito dal Ministero. Ho letto di quanto accaduto a Firenze, mi sembra un'esagerazione visto che da decenni non avvengono scontri interni alla curva Fiesole. Faccio un paragone semplice ed esemplificativo per spiegare meglio quanto sta avvenendo: se un giorno si svegliasse il Ministro dei trasporti e volesse far applicare alla lettera il codice della strada per intero le nostre città si paralizzerebbero. Con questo atteggiamento molti tifosi abbandoneranno gli stadi ma le famiglie non si riavvicineranno perché anche loro amano il colore sugli spalti".
Appare chiaro, in conclusione, che una rigida applicazione della legge abbia superato di gran lunga il buon senso. Le immagini che vengono registrate all'interno degli stadi sono eventualmente sufficienti a individuare e punire chi commette reati; punire chi non ha occupato il seggiolino corretto senza però essersi macchiato di reati suona come una sorta di processo alle intenzioni. Tra le numerose regole da rispettare ce n'è qualcuna che dà l'idea di come la rigidità sia portata al limite dell'esasperazione. Chi va allo stadio infatti non può indossare "pettorine o indumenti di colore e foggia confondibili con quelli degli steward" oppure non può portare con sè "bagagli ingombranti come ghiacciaie, valige, caschi da motociclista, ecc". Insomma, se siete tifosi stranieri o in trasferta evitate di portare con voi i vostri bagagli oppure rischierete di rimetterci anche mutande e calzini.
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