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Sousa, la gallina e due punti interrogativi

La gestione di Giuseppe Rossi fa discutere: giusto provare a recuperarlo o no? Dicci la tua

Simone Bargellini

Giuseppe Rossi sì, Giuseppe Rossi no. Siori e siore... scatenatevi! Il tema è delicato e richiama il vecchio detto dell'uovo e della gallina. Meglio pensare al bene immediato o guardare in prospettiva (col rischio di perdere qualcosa nel presente)? Siamo quasi al dilemma filosofico. Perchè il Pepito visto a Sassuolo non sembra neanche il lontano parente del Fenomeno capace di stendere la Juve con una tripletta in una manciata di minuti. Però l'idea di Sousa non è certo folle, perchè se fosse solo questione di far ritrovare a Rossi il ritmo gara, per poi ritrovarselo ai suoi livelli, il gioco varrebbe la candela eccome. Il problema è che non c'è la controprova e la paura è che il "vantaggio" dato oggi alle avversarie, non sia poi ripagato nel corso della stagione.

Però tra Giuseppe sì e Giuseppe no c'è anche una terza via, o meglio un'altra prospettiva. Tattica, per la precisione. E se il problema di Pepito fosse (anche) il ruolo? Per caratteristiche il numero 22 della Fiorentina è diversissimo da Kalinic e non può interpretare la posizione di centravanti come il croato. Se invece giocassero insieme, oppure ci fosse al suo fianco Babacar, le cose sarebbero più facili per l'italoamericano. Ma ci sarebbero altri rischi, quelli legati agli equilibri di squadra. Insomma, comunque la si giri, Rossi oggi resta un rischio e un'incognita. Rinunciare a priori ad un patrimonio così sarebbe sbagliato, ma forse va gestito in modo diverso, inserendolo più spesso a gara in corso e come seconda punta.

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