Sampdoria-Fiorentina sarà una delle sfide più avvincenti del decimo turno di campionato. I blucerchiati vogliono riprendere il loro cammino dopo la sconfitta contro l'Inter. I viola, invece, hanno l'obiettivo di avvicinarsi alla zona Champions. Khouma Babacar e Stefano Okaka potrebbero essere i protagonisti della gara del Luigi Ferraris.
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Babacar-Okaka: sotto le luci della ribalta
Okaka ha trovato la giusta dimensione alla Samp, ma ha segnato solo un gol per ora. Babacar sta sorprendendo
I due giocatori hanno trovato la giusta dimensione a Firenze e Genova. Il centravanti senegalese sarebbe dovuto crescere e maturare alle spalle delle due stelle Rossi e Gomez, ma i loro infortuni gli hanno spianato la strada. Adesso Baba è lì, al centro dell'attacco gigliato e sta ripagando la fiducia di Montella a suon di belle prestazioni e gol, quattro fino ad ora. Niente male per un classe 1993, al primo anno in Serie A da titolare. Certo, deve ancora migliorare e limitare gli alti e bassi in partita e in allenamento come dice l'Aeroplanino, ma è normale sia così. Il futuro è tutto dalla sua parte. La sensazione è che per Gomez sarà molto difficile riprendersi il posto. Concorrenza sana e genuina. “Se migliora di testa, diventerà uno dei migliori della Serie A”, diceva Prandelli qualche anno fa. L'ex Ct della nazionale italiana ci aveva visto giusto. E se Babacar è diventato quello di adesso, senza nessun comportamento da “ribelle” come accadeva in passato, il merito è anche della Fiorentina che l'ha mandato via in prestito per farsi le ossa. Prima al Padova, ma con risultati scadenti, poi al Modena. La svolta è arrivata in Emilia, alla corte di Novellino, l'allenatore che l'ha rilanciato. E' stato proprio il tecnico dei gialloblù a tessere le lodi del suo ex allievo in un'intervista a La Nazione (LEGGI QUI). Di Babacar si stanno accorgendo anche fuori Firenze. E' di giovedì la notizia degli apprezzamenti dell'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani nei confronti del senegalese (LEGGI QUI).
Per Okaka il cambio di marcia è arrivato a Genova. Ma prima di trovare la giusta realtà, il giocatore blucerchiato ne ha dovuta fare parecchia di strada, in Italia e non solo. Roma, Modena, Brescia, Fulham, Bari, Parma, Spezia. Tante squadre nelle quali, però, non è mai riuscito a lasciare il segno. In Liguria, invece, la musica sembra esser cambiata. Il venticinquenne di Castiglione del Lago è un elemento centrale nel progetto tattico di Sinisa Mihajlovic, uno dei pochi allenatori a credere nelle sue qualità. Okaka sta reggendo il peso dell'attacco della Sampdoria, si è conquistato il posto sopravanzando un concorrente di lusso come Gonzalo Bergessio, accolto come una star all'aeroporto durante il mercato estivo, e spesso si produce in progressioni degne del miglior Adriano. “Okaka ha buttato via sei-sette anni della sua carriera. Adesso può diventare uno degli attaccanti più forti d'Italia”, ha detto qualche settimana fa Mihajlovic. Parole abbastanza simili a quelle di Prandelli su Babacar. Per il calciatore classe 1989, tanto lavoro sporco e uno spirito di sacrificio che ha portato la Sampdoria alle spalle di Juventus e Roma. L'unica pecca – e non da poco per chi, di mestiere, fa il centravanti – riguarda i gol segnati. Solo uno al momento, alla seconda giornata contro il Torino. Un mix di potenza, tecnica e precisione. La speranza, ovviamente, è che non si “risvegli” oggi pomeriggio.
STEFANO NICCOLI
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