Sotto la 10, niente (in comune). Baggio e Bernardeschi separati da un abisso. Non solo tecnico

Cos'hanno in comune Roberto Baggio e Federico Bernardeschi? Apparentemente molto. Stessa maglia indossata in viola (la numero 10) e stesso percorso Firenze-Torino (bianconera) solo andata. Oltre alla crosta, però, rimane pochissimo in comune. Partendo dal ruolo (molto più attaccante Roberto di Federico), proseguendo per il piede naturale (uno destro l'altro mancino), arrivando soprattutto al valore assoluto del giocatore. Imparagonabile. Baggio andò alla Juventus un anno prima di Bernardeschi diventando subito una stella dei bianconeri e vinse il Pallone d'Oro dopo 3 anni. Insomma, due livelli completamente diversi e forse non solo dal punto di vista tecnico.

L'addio di Baggio fu vissuto come un tradimento atroce e per anni Roby è stato fischiato ed insultato, nonostante non abbia mai nascosto che se fosse dipeso da lui sarebbe rimasto alla Fiorentina, forse anche a vita. Era un calcio diverso da quello attuale, dove il tifoso è ormai abituato alla logica della plusvalenza. Anche per questo la cessione di Bernardeschi è stata presa con filosofia dalla gran parte del popolo viola, ma certamente Federico ci ha messo parecchio del suo per farsi "odiare" (sportivamente, s'intende) dai suoi ex tifosi. Prima il tira e molla sul rinnovo, poi i certificati medici per forzare la mano e infine una lettera di saluto in cui neanche una parola era rivolta ai fiorentini. Tanto valeva risparmiarsela. E se domani dovesse volare in campo una sciarpa viola? Probabilmente Bernardeschi non la degnerà neanche di uno sguardo...

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