"Sotto osservazione. Tutti, dal titolare alla riserva, passando per il comprimario. Analizzati da Stefano Pioli e il suo staff, seguiti dagli addetti ai lavori e ai tifosi. La pressione, durante questa sosta, sarebbe potuta essere maggiore ma, all’interno del gruppo viola, si sta diffondendo probabilmente la consapevolezza di non poter sbagliare al rientro dalla sosta. La sconfitta di Verona contro il Chievo ha messo a nudo i limiti che questa squadra palesa, dalla fase difensiva a quella offensiva che stenta a decollare. Anzi, al netto delle tante critiche piovute sul pacchetto arretrato - principalmente su Cristiano Biraghi - è proprio l’attacco a destare le maggiori preoccupazioni.
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Sosta senza fermarsi: 15 gg per schiarirsi le idee. E c’è un Benassi alla Despacito
Fiorentina al lavoro in un’altra sosta essenziale
"Durante questi quindici giorni, mentre Federico Chiesa segna in Under-21 e altri giovani provano a ritagliarsi il loro spazio nelle rispettive selezioni giovanili, il lavoro all’interno del Centro Sportivo procede serrato. C’è chi vede salire le proprie quotazioni, come Riccardo Saponara, e chi invece si sente messo in discussione, come Marco Benassi. Le voci sulla posizione del classe ‘94 sono ormai implacabili: dopo 'Despacito' ed Eysseric, il nuovo tormentone si è già affermato. Oltre a lui, a rischiare, potrebbe essere Cyril Thereau, fermo alla rete all’esordio contro l’Hellas Verona e insidiato da Saponara per il ruolo alle spalle di Giovanni Simeone.
"Pioli non cambierà modulo, questo filtra da casa Fiorentina. Quindi saranno gli altri a doversi adattare: Bruno Gaspar, per esempio, sente il fiato sul collo di Vincent Laurini, apparso più diligente e pronto in fase difensiva. E se la linea mediana è intoccabile, è come sempre la trequarti il punto di svolta: c’è solo Chiesa al centro del villaggio, tutti gli altri latitano, per prestazioni e sicurezza del posto. Anche perché, a proposito di tormentoni, è tornato anche Valentin Eysseric: dalle “ore calde” per il suo arrivo, adesso potrebbe essere il momento buono per fargli dimostrare il suo valore. Una sosta che tanto sosta non è: senza fermarsi, proprio come accadde durante quella che intercorse tra la seconda e la terza giornata di campionato.
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