Simeone l’involuto: la Fiorentina e il problema del bomber

Un’astinenza da gol lunga più di un mese e un’involuzione, nelle prestazioni, preoccupante. Il calo di rendimento di Simeone è netto, sotto gli occhi di tutti. La pausa invernale post Epifania ha fermato la sua crescita. L’ultima gioia è datata 5 gennaio, giorno del match contro l’Inter. La rete ad Handanovic impreziosì la bella performance del Cholito. Da quel momento in poi buio totale.

Contro Sampdoria, Verona, Bologna e Juventus si sono perse le tracce dell’argentino, di fatto spettatore non pagante nelle quattro gare sopra citate. Poco reattivo – emblematico, a tal proposito, l’errore di Genova -, deciso e presente nell’area di rigore avversaria. Anche contro la Vecchia Signora, con la Fiorentina riversata in attacco soprattutto dopo l’1-0 di Bernardeschi, Simeone non è mai riuscito ad impensierire la difesa bianconera. “Impresa” complicata contro marcantoni del calibro di Benatia e Chiellini (se la Juve non subisce gol dal 30 dicembre, un motivo ci sarà), ma dall’ex Genoa ci si aspettava qualcosa in più.

Pioli potrebbe decidere di farlo riposare contro l’Atalanta per dare spazio al neo arrivato Falcinelli, ma è ancora troppo presto per pensare alle scelte del tecnico viola in vista della delicata sfida di Bergamo.

Simeone non è e non sarà mai un bomber, su questo non ci sono dubbi. Risulta evidente, però, come la Fiorentina del futuro abbia bisogno di un finalizzatore, di una bocca da fuoco in grado di dar peso all’attacco gigliato e, soprattutto, di segnare almeno quindici gol in campionato. Un giocatore alla Kalinic in termini di “presenza”, ma più goleador del croato.

Firenze, intanto, s’interroga – e non da ora - sulla cifra spesa da Corvino per Simeone: 15 milioni di euro più tre di bonus. Al Cholito il compito di smentire gli scettici a suon di reti. A (ri)partire, se dovesse scendere in campo, dalla gara contro l’Atalanta.

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