Il portiere della Fiorentina, Luigi Sepe, è intervenuto nel corso del Pentasport di Radio Bruno:
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Sepe: “Ho sofferto per le panchine. Pasqual merita la fascia”
"Sousa è riuscito a farci sentire tutti importanti, pretende lo stesso impegno da tutti. Lavora 20 ore al giorno sul campo"
"Siamo primi perché lavoriamo bene, ci aiutiamo l’unno con l’altro e tutti lavorano per vincere. Noi proviamo sempre a giocare come sappiamo, divertendoci. A Napoli ci siamo riusciti in parte perché non è arrivato il risultato".
La concorrenza con le altre?
"Tutte le squadre di vertice sono sullo stesso piano. L’Inter subisce poco e segna sempre, il Napoli riparte benissimo con grandissimi giocatori, anche Il Milan si sta riprendendo ma la Fiorentina non è da meno, non siamo primi per caso".
Scudetto?
"Dobbiamo continuare così e basta, gli altri possono parlare ma noi pensiamo solo al campo".
Il mio esordio a Firenze nel 2009?
"E’ stata un’ emozione bellissima per me, anche se il Napoli perse 2-1".
"Questa estate ho scelto insieme al Napoli di venir qui, non volevo star lì a guardare e non sentirmi parte di un progetto. A Firenze ho trovato questa opportunità, ma per ora penso a migliorare. Spero di essere riscattato a fine anno, mi farebbe piacere. Sono comunque soddisfatto della scelta che ho fatto, anche se sarei stato contento se il Napoli avesse puntato su di me.
Gioco nella squadra prima in classifica, direi che non mi posso lamentare. Questa è una stagione diversa per me, perché negli ultimi anni ho sempre giocato. Ora è difficile non giocare, all’inizio ho un po’ sofferto ma lavoro per mettere in difficoltà il mister e Tata, senza creare problemi. Ovviamente. Fare il portiere è sempre stato il mio sogno, fin da quando ero bambino. Non è vero che sono andato in porta perché ero scarso con i piedi, anzi".
Il mio punto di riferimento?
"Peruzzi, mi piaceva perché era poco plateale e attento alla posizione. E poi quella Juve vinceva tantissimo, anche grazie a lui".
La gara con Basilea?
"Loro giocano bene, dobbiamo proviamo a vincerla".
La mia esperienza ad Empoli?
"Sono anche andato ad una cena della loro squadra, è un gruppo eccezionale. Domenica sarà bellissimo per me e per Vecino. E’ un derby e quindi è una partita sentita, chi perde poi subisce i classici sfottò. Per loro è come la nostra Fiorentina-Juve".
Differenze e analogie tra Sarri e Sousa?
"Sono due grandi allenatori, vivono 20 ore al giorno sul campo. Questo fa bene alla squadra e all’ambiente, perché tutti sono trascinati da un grande lavoratore. Non mollano mani anche durante la partita. Sousa come valore aggiunto della Fiorentina? E’ vero ma poi ci sono giocatori fortissimi, alcuni spesso stanno anche in panchina, come Rossi, Baba, Suarez e Mati. L’allenatore è comunque riuscito a farci sentire tutti importanti, pretende lo stesso impegno da tutti".
Play station o libri?
"Nessuno dei due, o mi alleno o sto con i miei bambini. Però qualche libro lo leggo… ".
Piazza del Plebiscito o piazza della Signora?
"La prima, ci sono cresciuto ed è la piazza della mia città".
Pizza o bistecca?
"Anche qui vince Napoli. La pizza è il mio piatto preferito... ".
Napoli o Empoli?
"Da una parte c’è la mia squadra del cuore, dall’altra una squadra a cui sono particolarmente legato. Tutte le volte che guardo i risultati spero di vedere sempre l’Empoli vincente. Tranne domenica. Ovviamente".
Campionato o Europa League?
"Campionato. Lo scudetto è un sogno per qualsiasi giocatore italiano".
Gesti scaramantici?
"Non faccio niente di particolare prima della partita".
Gonzalo?
"E’ fortissimo, rende tutto semplice quando semplice non lo è. Ce ne sono pochi come lui e quei pochi ce l’abbiamo noi nella Fiorentina".
La fascia da capitano?
"Non sta a me deciderlo, c’è un giocatore che è qui da dieci anni come Pasqual. Se la merita. Però domenica scorsa il mister ha deciso diversamente, ma io non voglio entrare nel merito della scelta".
Fioretto in caso di scudetto?
"Se la Fiorentina vince lo scudetto mi faccio il tatuaggio del giglio con la data. Spero di farmelo il 16 maggio 2016".
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