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Sempre lì, lì nel mezzo. Ma i calci da fermo non possono bastare. Pulgar prenda in mano il centrocampo

Pulgar ha deluso nelle ultime partite. Bene sulle palle inattive, ma non possono e non devono bastare. Serve di più da un nazionale pagato circa dieci milioni di euro

Stefano Niccoli

Sempre lì, lì nel mezzo. Erik Pulgar scenderà in campo dal primo minuto contro il Torino. Il cileno, stando alle ultime notizie provenienti dal centro sportivo, agirà da mezzala accanto a Badelj, regista davanti alla difesa, e Benassi, l'altro interno di centrocampo. Castrovilli, invece, giocherà trequartista alle spalle di Vlahovic e Chiesa. L'ex Bologna si appresta, dunque, a disputare la sedicesima partita con la maglia della Fiorentina. Ha saltato solo la gara contro il Verona per squalifica.

Le ultime prestazioni sono state, purtroppo, deludenti, non all'altezza di un nazionale pagato circa dieci milioni di euro. Il contributo del cileno sulle palle inattive (3 gol su rigore e l'assist su angolo per Milenkovic contro l'Udinese) è sicuramente da evidenziare, ma non può e non deve bastare. Il calcio non è fatto solo di corner, penalty e punizioni. Negli ultimi match Pulgar non è riuscito a prendere in mano il centrocampo della Fiorentina, si è limitato troppo al compitino. Ritmo blando, tanti passaggi scontati, pochi guizzi e, ma questo vale da inizio stagione, nessun inserimento nell'area avversaria a differenza del buon Benassi. Su questo aspetto Erik è sicuramente meno dinamico e più attento alla posizione rispetto all'ex capitano del Torino. Contro i granata servirà un altro Pulgar. I tifosi si aspettano di più. Non chiedono numeri alla Pirlo, ma giocate più coraggiose e determinanti.

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