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Segnali, emozioni e contraddizioni: così Andrea Della Valle riapre il dibattito viola

Della Valle ha raccontato il suo legame con Firenze e la Fiorentina, ma allo stesso tempo non ha intenzione di tornare in città e il club resta in vendita

Simone Bargellini

Oltre mezz'ora di Andrea Della Valle pensiero sulla Fiorentina, dopo molti mesi di assenza e di silenzio. "E' stata quasi una seduta dallo psicologo" è stata la battuta finale del patron viola, che ha parlato a cuore aperto trasmettendo la sofferenza e la partecipazione che ancora prova nei confronti della squadra. Gli crediamo sulla parola. Ma allo stesso tempo se proviamo a riordinare i concetti, non si scorge nessuna luce in fondo al tunnel a dir poco singolare in cui si è infilato la Fiorentina.

IL (NON) RITORNO - Andrea dice di seguire con grande trasporto le vicende della squadra, però il dato di fatto è che oltre metà della rosa (tutti i giocatori arrivati in estate) e pure Pioli, non l'hanno mai visto. Dice che gli manca tanto Firenze e il popolo gigliato, ma da oltre 6 mesi non si fa vedere. Ok l'amarezza e la "sofferenza fisica" per i cori di contestazione e le offese, ma è lui per primo a dirsi sicuro che il 99% dei tifosi è dalla sua parte. Chi gli impedisce di venire a salutare la squadra? Al limite, se non vuole venire a Firenze - dove però di pericoli non ce ne sono, questo è giusto dirlo -, perchè non lo fa almeno in trasferta?

FUTURO SOCIETARIO - Andrea parla di due rette parallele. Ma quella principale rimane l'ipotesi di cessione della Fiorentina. Per niente smentita, anzi il patron viola ha ammesso che la presa di posizione del 26 giugno scorso è ancora valida e che la proprietà vuol capire se c'è qualcuno di serio che possa far sognare Firenze. In altre parole, i Della Valle sono pronti ad ascoltare offerte di acquisto. Ma finora non ci sono state proposte concrete "nè dall'Italia né dall'estero" ed ecco allora subentrare la seconda retta, quella del "progetto sportivo" che va avanti autofinanziandosi e senza nessun coinvolgimento diretto - neanche operativo - dei fratelli Della Valle, che hanno delegato tutto alla struttura societaria.

IL NUOVO STADIO - Altro grande tormentone viola, anche se in questo caso evidentemente i Della Valle non hanno libertà di manovra. Diego è categorico: "Non dipende da noi" mentre Andrea sceglie ancora una volta i toni dell'ottimismo e della fiducia alla luce delle ultime novità. Intanto però la Fiorentina ha già fatto sapere al Comune di aver bisogno di una nuova proroga (LEGGI). Da un lato la perseveranza - che va riconosciuta - del club viola anche in questi ultimissimi anni potrebbe sembrare il segnale della voglia di costruire ancora qualcosa di importante per Firenze e i colori viola. Ma dall'altro potrebbe anche essere il tentativo di rendere più "appetibile" la Fiorentina per eventuali compratori, ipotesi in realtà smentita da ADV.

LE CONTRADDIZIONI - Ne emergono molte, alcune già evidenziate sopra. Altre nel confronto tra le parole e la realtà dei fatti attuali. Parlando della squadra Andrea Della Valle indica un obiettivo, lottare per l'Europa. Si spinge anche a dire di volere una squadra ad alti livelli, che riporti entusiasmo e che Corvino potrebbe anche intervenire nel mercato di gennaio. Ma quando gli viene chiesto di Chiesa se ne tira quasi fuori, limitandosi ad un "mi auguro che possa rimanere". Incalzato sulla riduzione del monte ingaggi minimizza, "i soldi non fanno la differenza" dice, salvo poi ammettere che "non ci possiamo più permettere certi investimenti". ADV afferma candidamente di "non sapere" come uscire da questo stato generale di malessere, ma poi aggiunge che "i tifosi devono stare tranquilli". Contraddizioni destinate ad alimentare tanto l'una, quanto l'altra fazione del tifo viola. Mentre la Fiorentina rimane nel suo singolare tunnel. Praticamente un vicolo cieco.

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