A’ Trucido, te pòssino! Lassa sta’de’ sdrucinà er regazzino, nun vedi che lo stai a finì de bbòtte ? E
news viola
Se l’ultrà entra a Palazzo Ta-Vecchio
A’ Trucido, te pòssino! Lassa sta’de’ sdrucinà er regazzino, nun vedi che lo stai a finì de bbòtte ? E fàmosela ’na curtura! Datte ’na mossa, vedi de spicciatte. ’Nnamo …
fàmosela ’na curtura! Datte ’na mossa, vedi de spicciatte. ’Nnamo a vède er museo civico de’ Palazzo Tavecchio, che oggi er sindaco cioo fa vède aggratis, a noantri ultrà...
Mortacci. ’An vedi te a Firenze ’sto zozzo de Tavecchio er popo’ de Palazzo che s’è fatto, ’sto fijo de’na...
Eh, sì. Grande idea, di squisito valore pedagogico, quella del sindaco di Firenze Dario Nardella: di aprire gratuitamente i musei civici ai tifosi della Roma (ma anche a tutti quelli che hanno un biglietto per la partita di giovedì) in occasione della partita di Europa League contro la Fiorentina. Musei civici, come a dire: arte e cultura più civismo, insomma proprio ciò di cui certa tifoseria calcistica sentiva in maniera sia pure indistinta e confusa il bisogno, l’urgenza diremmo quasi. Senza riuscire tuttavia a formularla con precisione innanzi tutto a se stessa, tale fame e sete di cultura, ma sfogando poi la frustrazione per il mancato soddisfacimento del bisogno, e l’indistinto languore e malessere che ne derivavano, che so?, nella devastazione di un Autogrill, nell’assalto belluino al pullman della squadra avversaria. Ora, invece... Che dichi, Magna-Sérci? Se n’annamo a véde sta’ famosa Cappella Brancacci!
Mortacci! Dice ce sta l’affresco indove er Padreterno dà er Daspo a Adamo ed Eva.” “Nun è er Daspo, ignorante, mica erino ultrà, staveno in campo: è un cartellino rosso, espulsione per somma di ammonizioni: e nun magnà la mela, t’ho detto di nun magnalla, se la magni ti butto fòri.... Poi, dopo la Brancacci, Palazzo Tavecchio . Già fuori, in piazza, che meraviglia! ’An vedi, Magnamonnezza. Quelli semo noi Romani: er Ratto de le Sabbrine.
Ammazza quant’era bbona a quei tempi, la Ferilli. Pure ne l’antichità li avemo messi sotto, ’sti Laziali! O bastardo biancoblù, io t’insulto sempre più.. .
Ecco il Salone dei Cinquecento, ribattezzato dei Cinque-Piotte, ecco la scultura giovanile di Michelangiolo: il Genio della Vittoria. La statua a Rudi Garcìa, si capisce: il Mister: più genio della vittoria di lui... E quello là, che lottando, viene messo a testa in giù dall’avversario, e gli agguanta il pisello? Risate della comitiva. Gomitate nelle costole. Ammicchi maliziosi. Arbitro, fallo! Anzi, doppio fallo, ammonizione . Uno legge il cartellino sotto la statua, che si intitola Ercole e Diomede. Fermi tutti, sapete chi l’ha fatta, ’sta statua? De Rossi! Sconcerto. Nessuno sapeva che il centrocampista fosse anche uno scultore provetto. De Rossi scultore! Ora stai a vedere viene fuori che Totti... E infatti. A lato del Salone, ecco lo Studiolo di Francesco I. Ma Francesco I è er papa... Nun di’ fregnacce. Er papa se fa chiama’ Francesco e basta, senza numeri. Francesco primo è Totti: il primo fra tutti i Franceschi. E se cià uno studiolo vuol dire che ha studiato, incredibbile. Magari cià pure la laurea....E l’ha presa qui a Firenze... Per forza, è raccomandato.
Qui il rettore prima si chiamava Blasi, vedrai è er sòcero, er padre de Ilary. Aaahhh, ecco. Ecco li quartieri de Leone Ics. Leone Ics? Boh. Sarà Re Leone, Batistuta: prima viola, poi giallorosso. Ma perché Ics? Si vede che a fine carriera pure lui serviva più a fare pareggi, che a vincere.
E quella che d’è? ’An vedi questi, han fatto pure la statua ai tagliagole dell’Isis. Come s’antitola? Giuditta e Oloferne. Macché Isis, che vòi sape’ te che nemmeno hai finito l’Isef, sei bocciato tre volte... Quelli dell’Isis le statue le spezzano, non hai visto?
No, guarda che te stai a sbajà con gli hooligans olandesi, che a Roma cianno rotto la Barcaccia, che ancora non ci dormo la notte, je possino: era uno dei vertici del barocco romano, parte integrante della superba scenografia di Trinità dei Monti, sorta di entelechia antifrastica della co-relazione biunivoca Arte-Potere, ça va sans dire, in un’ottica di ermeneutica storicistica che... A’ Trucido, ma che stai a di’?... Parla come magni.. .
Troppo tardi. Er Trucido non è più lui. La cura Nardella funziona, oh se funziona...
Corriere Fiorentino
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