Quando si arriva a mettere in campo una squadra, solitamente la prima cosa a cui i pensa è il modulo. Quei 3-4 numeri che messi in fila spiegano come una squadra si disponga sul terreno di gioco e danno l'idea di quale sia la tipologia di gara da percorrere, se più offensiva o più difensiva. Vedendo la rosa a disposizione di mister Montella però, mai come quest'anno sembra difficile, provare a fare queste considerazioni con la Fiorentina che sta nascendo.
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Se il modulo conta sempre meno
L’idea di gioco viene sempre prima dei numeri. E con una rosa così… COMM.
Il mister ha sempre ripetuto questo concetto, anche la scorsa stagione; sono i principi di gioco a dover essere assimilati prima dei moduli. Così si pensa più che altro a studiare e migliorare il possesso palla, il pressing alto, lo sviluppo dell'azione sempre con la palla a terra e il più tempo possibile nei piedi dei viola, a partire dalla difesa, continuando sulla falsariga di quello che è stato quanto di buono visto la scorsa stagione. In più, adesso ci sono i nuovi giocatori che permettono di immaginare diverse soluzioni, inedite rispetto alla passata annata. Come la possibilità di sfruttare maggiormente i cross dal fondo per le zuccate di Mario Gomez e, non a caso, sono arrivati molti esterni per sfruttare questa possibilità.
Così, provando comunque a immaginare numeri e moduli, se finora Montella ha sempre provato e alternato 3-5-2 o 4-3-3, adesso non sembra difficile provare a immaginare altre soluzioni, non ancora provate, anche grazie alle alternative che può offrire un giocatore come Ilicic. Come, ad esempio, il rombo in mezzo, oppure il 4-2-3-1 con un centrocampo muscoloso, forte di un Ambrosini in più.
Numeri, idee, possibilità e alternative che arrivano in secondo piano rispetto alla filosofia di gioco che Montella sta inculcando ai suoi da quando ha messo piede nello spogliatoio. E questa cosa non cambierà con la nuova stagione.
LORENZO BENEDETTI
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