Non ha ancora segnato, ma ai tifosi già piace. Perché ha grinta e voglia di emergere. E poi perché è argentino e indossa la maglia numero nove come un certo signore del passato. E poi chissà, il gol potrebbe arrivare domenica sera. Quella contro la Sampdoria non sarà una partita come le altre per Giovanni Simeone. Pochi giorni fa vestiva ancora la casacca rossoblù del Genoa. Se non è un derby per lui, poco ci manca.
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Sapore di derby
Gara particolare per Simeone quella contro la Samp. L’anno scorso il suo Genoa fu sconfitto due volte dai blucerchiati. Il Cholito già piace ai tifosi e lui è pronto a prendersi la Fiorentina sulle spalle
Di fronte avrà i vecchi cugini blucerchiati, capaci di sconfiggerlo due volte la scorsa stagione. 2-1 all'andata e 1-0 al ritorno. Due dispiaceri enormi per l'argentino, uno dei migliori nonostante le difficoltà del Grifone nella seconda parte di campionato.
Fra poche ore Simeone avrà la possibilità di rifarsi. È lui la guida dell'attacco della Fiorentina. Pioli non ha avuto dubbi a sceglierlo. Babacar, in affanno anche col Real, è l'alternativa al momento. A Milano, malgrado i pochi rifornimenti, è riuscito a dare del filo da torcere a Miranda e Skriniar. Pure a Madrid non ha sfigurato. Domenica se la vedrà contro avversari decisamente più "umani". L'occasione è ghiotta. Il Cholito è pronto a prendersi la Fiorentina sulle spalle. Vederlo esultare sotto la curva Fiesole farebbe tornare indietro la memoria di qualche anno. Ventisei per la precisione, quando, l'8 settembre 1991, un ragazzo capelluto di nome Gabriel Omar Batistuta, accolto non certo come il colpo dell'estate, andò ad esultare sotto lo spicchio caldo del tifo gigliato dopo aver segnato il primo gol in Serie A, contro il Genoa.
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