Il calcio, si sa, non si fa né con i "se", né con i "ma".
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Salah, Bernardeschi e Chiesa: e se…
Il calcio non si fa né con i "se" né con i "ma", ma la storia dei due talenti, e idoli, della Fiorentina potrebbe esser stata diversissima se Salah fosse rimasto...
La situazione la conosciamo tutti: due estati fa l'egiziano Salah ha lasciato la Fiorentina, per approdare alla Roma, attraverso delle dinamiche che è bene non ritirare fuori, visto il senso di pentimento e di rabbia che potrebbero ritornare.
Ma qualcuno ha mai pensato a cosa sarebbe successo se l'egiziano fosse rimasto in maglia viola? Immaginiamo: la Fiorentina paga il milione al Chelsea per estendere il prestito. Con un giocatore con le caratteristiche del "Messi delle Piramidi", probabilmente Sousa non avrebbe stravolto troppo il modulo, lasciando il numero 74 alto a destra nell'attacco a destra. E, probabilmente, togliendo il posto proprio a Bernardeschi. Chissà, magari le prestazioni della squadra ne avrebbero beneficiato, magari la Fiorentina sarebbe arrivata al terzo posto, con la qualificazione in Champions League. Il talento di Carrara, forse, a causa del poco spazio sarebbe partito, magari andando al Sassuolo che due estati fa lo ha cercato, sperando nella rampa di lancio dei neroverdi per andare alla Juventus o in un altro top club.
E quest'anno? Forse nemmeno Chiesa sarebbe esploso, troppo difficile levare il posto all'egiziano, che fa della corsa la sua arma migliore per scardinare le difese avversarie. Quindi anche il piccolo Federico avrebbe cercato più spazio altrove, magari in prestito.
E non staremmo vivendo tutto questo: non staremmo vivendo le emozioni di questi due talenti "Made in Florence", autentici idoli del tifo fiorentino. Il piccolo Vittorio avrebbe disegnato una chiesa vera e ieri ci sarebbe stato qualcun altro al posto di "Chiesino" a fare il bagno di folla alla firma degli autografi.
Martedì Salah non ci sarà, visto l'impegno di Coppa d'Africa. Quasi meglio. Forse ci risparmieremo i "simpatici" commenti del "simpatico" Ramy Abbas.
E la domanda rimane, sempre considerando che il calcio non si fa né con i "se", né con i "ma": cosa sarebbero i due Federico, se Salah fosse rimasto?
Forse meglio così, con una città che inneggia a due ragazzi cresciuti a Firenze, aspettando che possano sbocciare definitivamente e, chissà, regalarci un giorno un trofeo.
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