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Rubino a VN: “Faragò? Per me è come un figlio, in allenamento mi sfiniva. È pronto per la Serie A”

Raffaele Rubino, ex attaccante e bandiera del Novara tra il 2007 ed il 2014, è intervenuto ai nostri microfoni per parlare di Paolo Faragò, nome caldo in ottica Fiorentina.

Simone Torricini

Centrocampista classe '93 in forza al Novara, Paolo Faragò è entrato nell'orbita dei nomi che ruotano attorno alla Fiorentina nelle scorse settimane. Dopo averne approfondito le caratteristiche (LEGGI QUI), Violanews.com ha contattato Raffaele Rubino, ex attaccante e bandiera del Novara che ha visto crescere Faragò nel settore giovanile della società piemontese.

Sappiamo che lei ha trascorso più di qualche anno a Novara insieme a Faragò: può spiegarci, nel dettaglio, quali sono le sue peculiarità?

"Beh, sono stato con Paolo quasi undici anni, quando lui si allenava nel settore giovanile, perciò lo conosco quasi come fosse mio figlio. In questi anni è cresciuto tantissimo, sia sotto l'aspetto strutturale che sotto quello tattico, ha grande generosità ed eccellenti capacità aerobiche. Ai tempi di Novara mi sfiniva sotto l'aspetto aerobico, perché era un corridore (Rubino invece, calcisticamente parlando, cominciava ad andare in là con gli anni, ndr). È un giocatore duttile, che può coprire diversi ruoli, ed ha il senso dell'inserimento e del gol: lo ha dimostrato in stagione segnandone 7, che per un interno di centrocampo non sono pochi. Si tratta di un fondamentale che ha sempre avuto e ricercato, e che finalmente è riuscito ad esprimere con ottimi risultati".

In cosa è migliorato in questi anni, da quando lei (nel 2014, ndr) ha lasciato Novara?

"Secondo me si è completato proprio grazie alla sua capacità di inserirsi e alla struttura fisica. Si è trasformato in un giocatore che ha un senso, che può stare in una squadra competitiva. In generale, comunque, penso si sia trattato soltanto di una questione di tempo: Paolo è un giocatore forte, doveva solo avere il tempo di crescere, di giocarsi le sue partite (40 soltanto nella stagione appena conclusa, ndr), come capita un po' a tutti. Il suo percorso fino ad ora senso mi ricorda in un certo senso quello di Bernardeschi a Crotone. In sostanza: non è cambiato qualcosa in particolare, perché non ve ne era il bisogno. Adesso è un giocatore importante perché è più consapevole dei propri mezzi".

Viene naturale, a questo punto, chiederle se Faragò è già pronto per il grande salto.

"Penso di sì. Credo che abbia tutte le carte in regola per dare il suo contributo anche in un campionato impegnativo come la Serie A".

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