Rotta su Liberec

Un anno e mezzo fa scrissi un articolo dal titolo "Rotta su Kiev": la Fiorentina di Montella, in preda ad una crisi da fine ciclo, incappava in sconfitte che avrebbero minato la corsa alla qualificazione in Champions League. Quella sera, in Ucraina, sarebbero scesi in campo i viola contro la Dinamo Kiev nell'andata dei Quarti di finale di Europa League: ambiente freddo, sia quello che circondava la squadra, sia quello che il paese sovietico aveva da offrire. La Juventus prima, il Napoli poi, con qualche punto perso anche contro Lazio ed Udinese: le premesse per quella partita non erano certamente positive.

Stasera una Fiorentina che nel frattempo ha passato il testimone in panchina e cambiato, se non di molto, gli interpreti in campo, si ritrova davanti lo Slovan Liberec con un solo imperativo: vincere per ricominciare, scacciando l'aria da fine ciclo che aleggiava ai tempi della serata ucraina di Montella e che adesso potrebbe essere davvero respirabile. Quel giorno, la delusione era figlia degli obiettivi che stavano scivolando via insieme alle certezze, quelle perse nell'eliminazione in Coppa Italia contro la Juventus e dopo la fine dell'effetto Salah: oggi, Sousa deve fare i conti con un ambiente che si aspettava di più dal campo, dal mercato e dalle aspirazioni di una squadra sempre al centro di giudizi ed esami.

Il 16 aprile 2015, a Kiev, Babacar segnò in rovesciata all'ultimo istante una rete fondamentale per la Fiorentina, dando la possibilità ai viola di poter arrivare a giocarsi tutto contro il Sevilla: in campionato, invece, fu il preludio di sconfitte contro Hellas Verona e Cagliari, che sarebbero poi retrocesse, facendo scorrere i titoli di coda sull'avventura di Montella a Firenze. Stasera ci sarà anche Babacar, che all'epoca lottava con Gomez mentre oggi suda all'ombra di Kalinic, pronto a far volare la Fiorentina senza ripetere il cammino che seguì quella rovesciata: "rotta" su Liberec, la cura di Sousa sarà efficace?