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Delio Rossi e la conferenza stampa che non c’è

L’intervista immaginaria alla vigilia del match salvezza (COMMENTA)

Redazione VN

La conferenza stampa che non c'è. Già, perchè contravvenendo alle abitudini di lungo corso - della Fiorentina e non solo - la società viola ha deciso di non far parlare il proprio allenatore alla vigilia di un match di campionato, peraltro importantissimo, come quello di domani contro il Novara. Il motivo? Domani non escono i giornali e quindi, evidentemente, non ci si può scomodare per media 'minori' come le radio e le televisioni, senza parlare delle testate internet che non godono della stima del responsabile della comunicazione viola. Ci sarebbe piaciuto riportarvi, come sempre, le parole di Delio Rossi, visto che comunque noi siamo operativi anche oggi nella festa dei lavoratori. Ma non potendolo fare, proviamo ad immaginare cosa mister Rossi avrebbe detto davanti ai microfoni della sala stampa, ripartendo dalle sue frasi più ricorrenti e aggiungendoci un pizzico di fantasia. Un gioco e niente più.

Così il Delio Rossiimmaginario: "Contro l'Atalanta è stata una giornata no, ma un mese fa avrei firmato per avere una classifica così. Dobbiamo portare in porto la baracca, il Novara è una squadra che non regalerà niente e l'ha dimostrato nelle ultime partite. Voglio vedere una Fiorentina libera di testa, non dovremo guardare al risultato del Lecce ma pensare solo a noi stessi. E' la partita più importante dell'anno, da questo punto di vista voglio vedere lacrime e sangue. Jovetic? I rigori li sbagliano anche Messi e Ronaldo, il ragazzo era dispiaciuto perchè quel gol poteva riaprire la partita, ma ha voglia di rifarsi. Behrami? Ci mancava solo il problema alla spalla, ma è un lottatore e vorrà esserci, vedremo solo domani. Di certo è meglio un ciuccio vivo che un dottore morto. Cerci? Non è al meglio ma dovrebbe essere disponibile, devo capire se può giocare dall'inizio o meno. Dipende anche dalle risposte che mi darà a livello mentale: ha grandi qualità intrinseche, ma solo a volte riesce ad estrinsecarle. Ma dipende da lui, io non sono Padre Pio. Gamberini e Montolivo? Hanno avuto qualche problema fisico e chi ha giocato al loro posto ha fatto bene. A volte i giovani avvertono meno la pressione e può essere un vantaggio, io non guardo la carta di identità o il colore della pelle. I tifosi? La gente ha capito che è un'annata particolare e sono sicuro ci darà una mano, fermo restando che a fine partita hanno il diritto di manifestare i loro sentimenti".

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