Ai microfoni di Radio Blu una bella intervista all'ex viola Anselmo Robbiati e la moglie Cristiana. Ecco le parole di "Spadino": "A Firenze tifo caldo, in più ci ho trovato anche moglie quindi tutto positivo da quell'esperienza. Le società a cui sono più legato sono quella viola e il Monza che mi ha cresciuto. Le altre sono state società importanti ma vissute in modo meno intenso. Non è vero che Batistuta non mi voleva passare il pallone, anzi aveva molto rispetto e mi diceva che avevo la dote di giocare sempre in verticale. Mi rispettava molto, ma era il classico attaccante che viveva per il gol. Io il pupillo di Vittorio Cecchi Gori? E' vero, è una cosa che c'è sempre stata. Anche il padre mi teneva in grande considerazione. Mi ricordo che dopo una sfida vinta col Pisa per 4-1, Mario mi disse che sarei diventato un grande. Così credo che lui abbia dato questa passione al figlio. Ranieri è quello che ha sfruttato al meglio le mie possibilità, sapeva valutare la mia condizione. Il compagno più simpatico? Bigica. Il più antipatico non c'è. Il più matto direi Edmundo che ogni tanto ci lasciava perplessi. Il più strano Oliveira, che arrivava con unghie dipinte o capelli colorati. Il più bello? Bettarini. Il più dormiglione? Marcio Santos che dormiva molto spesso. Il ritardatario? Effenberg. Io e mia moglie avevamo molto legato con Bigica, Toldo e Amoruso e le loro famiglie. Il mio futuro? Ho iniziato con l'impegno nel settore giovanile di una squadra dilettantistica, ma penso anche ad altre possibilità. Vedremo. Della Fiorentina di oggi avrei voluto giocare con Borja Valero e Cuadrado. Nella mia Fiorentina mancava un difensore con la grande personalità di Gonzalo Rodriguez"
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Robbiati: “Io, il pupillo dei Cecchi Gori”
“I miei compagni? Il più strano era Oliveira, mentre il più pazzo…” (COMM.)
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