Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è intervenuto nelle trasmissioni televisive Tiki Taka e successivamente Porta a Porta per commentare gli scontri tra tifosi sabato a Roma prima della partita Fiorentina-Napoli. Queste le sue parole:
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Renzi: “Gli stadi non devono essere il luogo dei delinquenti”
“Amareggiato per l’inno fischiato. Io avrei giocato subito. Daspo a vita?… “
"Resta alla cronaca ciò che è stato a Catania ma si possono fare anche altri esempi, alla luce dei quali le autorità decisero di intervenire in maniera forte. Hanno funzionato queste misure? No, è mancata la lucidità di fare una revisione serie. Da padre, tifoso e primo ministro, affermo che non ci possiamo permettere l’onda emotiva di chi sfrutterà questa dinamica a fini elettorali. Parlo di coloro che si buttano in questa vicenda per prendere tra 20 giorni dei voti. Facciamo passare la campagna elettorale e facciamo finire il campionato, e tra giugno, luglio ed agosto riuniamo le autorità ed interveniamo in modo serio. Ci vorrà del tempo, ma porteremo il calcio ad un clima sano, tipo nell’Nba. All’estero tutto ciò è normale, all’Allianz Arena mi capitò, data anche la struttura, di andare a fare una birra con i tifosi avversari. Il Daspo a vita? Ne parleremo, è una proposta che studieremo. Il punto è che non si tratta di una questione di regole, le regole ci sono. In questo anno calcistico è accaduto di tutto, le bombe carta ci sono da sempre.
Abbiamo visto che gli aspetti da riformare nel calcio ci sono e lo faremo. Anche la legge sugli stadi deve rientrare in questo discorso, ma potrà funzionare solo se in un pacchetto di revisione complessiva, anche dal punto di vista educativo. Lo dico col sorriso sulle labbra e l'amarezza nel cuore: è una partita che avremmo comunque dovuto giocare, a prescindere dai fatti di Roma.
Ciò che è avvenuto sabato è una vicenda che ci ha lasciati non con l'amaro in bocca, di più. Io dico che non è possibile che un cittadino normale , bambini inclusi, per entrare allo stadio deve fare tutta una serie di controlli dove gli vengono tolti anche i tappi dalle bottiglie e poi entrano le bombe carta. Sembra che le regole esistano solo per le persone per bene e non per le persone non per bene. Io ero tra quelli che avrebbe fatto cominciare la partita: prima si giocava meglio era. In tribuna le informazioni sugli scontri arrivavano disparate e la cosa che mi ha amareggiato maggiormente è stato l'inno fischiato. Naturalmente non è più grave di quello avvenuto fuori dallo stadio, ma mi ha disgustato. In quel momento non sapevamo nemmeno che cera una maglietta con scritto "Speziale libero": io dico che in un paese civile Speziale sconta la sua pena fino all'ultimo giorno e che il posto dei delinquenti non sono gli stadi ma le patrie galere."
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