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Rebus Pek, come può cambiare la mediana viola

I dubbi di Pizarro tengono in ansia Montella (COMMENTA)

Redazione VN

E alla fine scoppiò la grana Pizarro. Un malessere che il centrocampista della Fiorentina covava da almeno due settimane e mezzo, dalla sera di quel maledetto Fiorentina-Roma che per molti, lui compreso, suonò come un allarme. E quella sensazione, amara come poche altre, di non poter essere artefici del proprio destino. Frustrante, inesorabile come una goccia che ora dopo ora ha scavato nella dignità del Pek fino alla beffa finale di Siena e alla scelta (ancora non definitiva) di girare le spalle alla Serie A. Decisione da una parte discutibile se si tiene conto del credito di fiducia che la Fiorentina vanta nei confronti di un giocatore considerato 'scarto' fino all'estate scorsa, ma allo stesso tempo anche comprensibile per ogni tifoso viola: chi non ha pensato anche solo per cinque minuti di chiudere definitivamente con questo sport dopo l'epilogo di domenica scorsa? Fatto sta che con questa scelta, purtroppo, si ritroverà a fare i conti Vincenzo Montella, che proprio al Pek aveva consegnato le chiavi di un centrocampo stellare, capace di stupire tutta l'Italia (e non solo). Non è un caso se la media punti a partita della Fiorentina con Pizarro in campo sia di 2,03 (proiezioni finale di 77 punti), mentre senza scenda drasticamente a 1,22 (proiezione finale pari a 46 punti). Ma forse ciò che preoccupa ancor di più è che l'addio del regista potrebbe arrivare senza la stagione di assestamento che ne avrebbe consentito una metabolizzazione più naturale, meno traumatica. Gli scenari che ora si materializzano all'orizzonte per il centrocampo viola sono i più nebulosi tra tutti i reparti della Fiorentina che verrà.

La prima soluzione per far fronte all'emergenza-Pek è il mercato, da dove potrebbe arrivare il sostituto naturale del cileno. Non che la piazza offra molti giocatori dalle caratteristiche di Pizarro (tanto meno a prezzi abbordabili), ma qualche alternativa, seppur di caratura inferiore, è già stata individuata. Parliamo ovviamente di Francesco Lodi del Catania e Jordy Clasie del Feyenoord. In questo caso l'assetto tattico della mediana viola rimarrebbe pressoché invariato con Aquilani e Borja Valero che andrebbero ad affiancare il nuovo arrivato con gli stessi compiti svolti quest'anno. Discorso diverso se venisse innestato tra i titolari un elemento di rottura come già è stato provato nella stagione alle spalle con Olivera, Migliaccio e Sissoko. Più sostanza e meno qualità, o meglio, una diversa distribuzione della qualità: il gioco della Fiorentina subirebbe un'ulteriore spinta centrifuga ed a venire coinvolti maggiormente, anche in fase d'importazione, sarebbero gli esterni. Due titolari per ogni ruolo di fascia diventerebbero imprescindibili per scongiurare il pericolo usura già accentuato dal prossimo impegno in Europa League. La terza ed ultima ipotesi è una sorta di via di mezzo tra le prime due, ovvero l'ingaggio o la promozione tra i titolari (Mati? Vecino?) di un giocatore dalle caratteristiche diverse rispetto al Pek, ma comunque capace di tenere alto il tasso tecnico del reparto. Il compito di dare la giusta dose di fosforo alla manovra viola sarebbe suddiviso tra i nuovi tre tenori con particolare assunzione di responsabilità da parte di Borja Valero e Aquilani, quest'ultimo impegnato più nel vivo del gioco piuttosto che in fase realizzativa. Supposizioni, idee per il futuro. In attesa che Pizarro sciolga definitivamente le sue riserve.

ALESSIO CROCIANI