A seguire vi riportiamo i passaggi più interessanti dell'intervista concessa da Ante Rebic a Jutarnji: "I primi tempi in Italia non me la cavavo bene, mi sembrava di essere atterrato in un mondo completamente diverso. La Serie A è molto differente rispetto campionato croato. Non era solo un momento difficile il mio, per questo la Fiorentina mi ha ceduto in prestito al Lipsia. Il periodo passato in Germania mi è stato molto utile. Mi sono allenato duramente e sono diventato più disciplinato, più solido.
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Rebic: “Soddisfatto a Firenze, ho smesso di piagnucolare. Con Sousa parlo di più”
"I primi tempi in Italia non me la cavavo bene, mi sembrava di essere atterrato in un mondo completamente diverso". E su Kalinic...
Oggi a Firenze vivo una storia diversa. E' vero, non sono uno dei titolari, ma mi sento molto meglio. Mister Paulo Sousa mi ha accettato, aspetto paziente la mia occasione. Con lui ho una comunicazione migliore rispetto al passato e anche all'interno del gruppo mi sento più a mio agio perché, oltre a me, ci sono altri sei giocatori che provengono dagli stati dell'ex Jugoslavia. Durante gli allenamenti, a Firenze, mi sento soddisfatto, non sto a piagnucolare come quando sono arrivato.
Kalinic? Interpreta il suo ruolo in maniera straordinaria, trova sempre un modo per segnare anche da delle opportunità microscopiche. E non è stato facile per lui lottare per un posta da titolare assieme a gente del calibro di Giuseppe Rossi, Federico Bernardeschi e Babacar. Nikola si è adattato molto bene al calcio italiano e lo ammiro per questo: ha segnato 10 reti in 16 presenze, suscitando anche il paragone con Batistuta. Il mio ruolo? Noi di solito giochiamo con un 3-4-3 offensivo, Sousa mi schiera come esterno".
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