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Quell’allergia ai cross dal fondo: un limite nel gioco viola

Alonso e Tomovic anche ieri sono stati imprecisi sui traversoni. A rimetterci è il centravanti…

Redazione VN

Dopo due sconfitte consecutive, la Fiorentina rialza la testa. Con forza e qualità. L’1-1 di ieri è sicuramente un buon punto di partenza in vista del ritorno. La partita con la Dinamo, però, ha messo nuovamente in evidenza un tallone d’Achille di lunga data della squadra viola: l’imprecisione nei cross. Un problema sottolineato da molti tifosi soprattutto sui social network, che finisce col penalizzare un centravanti come Mario Gomez, anche se questo non può bastare come alibi per una prestazione insufficiente come quella di ieri sera.

Montella a Kiev ha schierato la difesa a quattro con Alonso a sinistra e Tomovic a destra. Lo spagnolo e il serbo hanno cercato di accompagnare l’azione con costanza sulle rispettive fasce, ma hanno peccato di precisione al momento di mettere la palla dentro l’area di rigore. I traversoni non sono certo mancati nel corso del match, ma gran parte di questi sono stati o troppo bassi o troppo alti o ribattuti dal diretto marcatore. Gli esterni d'attacco sono stati schierati sulla fascia opposta (Joaquin a sinistra e Salah a destra, per liberarsi al tiro e non al cross) anche se poi l'aeroplanino li ha invertiti nella ripresa. Uno dei pochi cross ad altezza giusta è stato quello effettuato da Alonso nella seconda frazione da cui poi è nato il palo di Borja Valero.

Nonostante questi errori tecnici, la partita dei due terzini non è stata da buttare, soprattutto quella di Alonso, attento e accorto in fase difensiva contro il giocatore probabilmente più forte della Dinamo Kiev: Yarmolenko. Quello dell’imprecisione dei cross, però, è un problema che esiste da tempo in casa Fiorentina. A sinistra, gli unici in grado di mettere in area palloni forti, precisi e tesi sono Pasqual e Vargas, ma i due sono diventati seconde scelte, mentre a destra Tomovic e Richards hanno dimostrato di avere delle difficoltà su quest’aspetto. D’altronde si sa quanto i traversoni possano essere decisivi, specie se si gioca con un centravanti puro. Un aspetto su cui c'è ancora da lavorare.

STEFANO NICCOLI