Mancano ormai solo poche ore all’inizio di Tottenham-Fiorentina, che nella testa dei tifosi viola vale molto di più di un ‘misero’ sedicesimo di Europa League. Significa tingere Londra di viola, sebbene in molti resteranno fuori da White Hart Lane, a vedersi la partita in un pub davanti ad un boccale di birra. Significa sognare, come ha ribadito ieri il capitano Manuel Pasqual, un’altra notte magica come fu ad Anfield oltre cinque anni fa. Significa finalmente misurarsi con una squadra simile in molti aspetti alla Fiorentina: bel gioco, ma sempre un gradino sotto le grandi e pronta ad inserirsi per dare noia alle corazzate d’Inghilterra.
news viola
Quella voglia di misurarsi finalmente con una squadra di dimensione europea
Stasera c'è il Tottenham, ma nelle ultime due stagioni europee pochi test probanti per i viola in Europa, tranne la Juve agli ottavi un anno fa
Già, nel cammino europeo delle ultime due stagione mancava proprio una sfida del genere. Perché Grasshoppers, Paços Ferreira, Pandurii, Dnipro ed Esbjerg l’anno scorso sono stati semplici paletti di uno slalom da abbattere e superare in scioltezza, prima di cadere sotto la, ahinoi, splendida punizione di Andrea Pirlo negli ottavi contro la Juventus. Già, quanta amarezza per aver pescato proprio quella squadra schiacciasassi capace di sfondare il muro dei 100 punti in campionato e non cadere al Franchi per la seconda volta in stagione dopo il 4-2 in rimonta del 20 ottobre 2013 che resterà per sempre stampato nella memoria. Ma la Juve in quel frangente non fu il termometro della portata europea della Fiorentina, cui sarebbe servito un Benfica, Porto, Lione, Valencia o Siviglia qualsiasi per capire fin dove potersi spingere.
E anche quest’anno non è andata poi in maniera tanto diversa: Paok, Guingamp e Dinamo Minsk non sono sembrate all’altezza dei viola in un girone dominato dalla prima all’ultima giornata sebbene lo scivolone interno con i bielorussi nell’ultimo turno. Ma ora c’è il Tottenham, c’è White Hart Lane, uno stadio dall'atmosfera magica (LEGGI QUI) e quella voglia di misurarsi in Europa face to face con un avversario tosto e dal valore indiscutibilmente alto. In religioso silenzio fino alle 21.05, per poi tingere Londra di viola e cominciare a sognare un’altra impresa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA