Cesare Prandelli ospite questo pomeriggio negli studi di Radio Toscana. L'ex tecnico viola, ancora ricordato e amato da una buona fetta del popolo gigliato, si è soffermato a ricordare i momenti salienti (sia belli che meno gloriosi) del suo periodo sulla panchina della Fiorentina. Queste le sue parole:
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Prandelli: “Ambiente viola ora fragile. Ai miei tempi simbiosi unica squadra-città”
Ospite di Radio Toscana, Cesare Prandelli ha ricordato qualche bel momento del passato, senza dimenticare il presente suo e quello della Fiorentina
"Sono state stagioni straordinarie dal punto di vista dei rapporti squadra-città: c’era una simbiosi unica. I fiorentini sono delle persone che possono sembrare all'apparenza scontrose, ma alla fine sono molto generose.
Firenze? La città non ha da invidiare niente a nessuno. Calcisticamente sei stimolato 24 ore su 24. Per strada le persone, dai bambini ai nonni, ti fermando e ti dicono: “Mister tu’ devi vincere domenica”.
Cosa vorrei nel mio presente? Avrei bisogno di una società coerente con i progetti che ha in mente. Parlo di progetto puramente tecnico, senza plusvalenze varie. Che sta succedendo alla Fiorentina? Per me in questo momento c’è un ambiente fragile. Parlo di ambiente a livello generale, e quando c’è fragilità non c’è un’idea precisa di quello che sta succedendo e che succederà. Semifinale di Coppa UEFA contro i Rangers Glasgow? Due partite perse ai rigori, non possiamo rimproverarci niente.
Stadio? Il centro sportivo in questo momento la Fiorentina ce l’ha. Se dovessero dire sì allo stadio la Fiorentina avrebbe a disposizione un’arma in più. Il calciatore che mi ha fatto più arrabbiare? Non ho dubbi: Mutu. Ma Adrian non ha mai tradito la squadra in campo. Rapporto con i giocatori? Deve essere sincero. Vivevamo molte esperienze anche per far del bene agli altri, ma non volevamo farlo davanti ai giornalisti. Il calcio ha bisogno di queste storie e soprattutto che queste storie vengano raccontate".
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