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Prandelli, il ritorno e la rivoluzione ritardata

Le tante differenze che troverebbe il ct (COMMENTA)

Redazione VN

Le voci sul ritorno di Cesare Prandelli (leggi qui) sulla panchina della Fiorentina si scontrano con i mugugni di chi rifiuta la "minestra riscaldata". Certo, l'attuale ct non è una novità per i tifosi gigliati, ma nel gruppo lo è più di quanto si pensi.

In questi due anni infatti la Fiorentina è cambiata molto, sia a livello dirigenziale (ad esempio è andato via Corvino, sono entrati Guerini, Macia e presto un'altra figura importante) sia a livello di giocatori.

Nella formazione titolare di oggi (escludendo i sicuri partenti Montolivo e Amauri) sono solo quattro i giocatori che Prandelli aveva nella sua vecchia Fiorentina, ovvero Gamberini, Natali (e probabilmente almeno uno dei due saluterà a fine stagione), Pasqual e Jovetic.

Non solo, ma anche fra le riserve i reduci della Fiorentina di Prandelli sono gli stessi che sembrano in procinto di lasciare Firenze, come Marchionni, Felipe, Ljajic, Kroldrup, Gulan, De Silvestri e Vargas. Praticamente rimane fuori dalla lista dei cedibili (ma non ne siamo neanche molto sicuri) solo Babacar, oltre a parte titolari sopra citati.

Tirando le somme se davvero Prandelli tornasse alla Fiorentina si ritroverebbe ad allenare una squadra completamente diversa da quella che ha lasciato due stagioni fa, realizzando così quello che molti tifosi volevano dopo la fine del ciclo che aveva portato i viola agli ottavi di Champions: una squadra rivoluzionata, ma ripartendo con stesso tecnico che aveva permesso il miracolo Fiorentina.

(Per chiarezza, per formazione titolare sopra si intende: Boruc; Nastasic, Natali, Gamberini; Pasqual, Lazzari, Kharja, Behrami, Cassani; Jovetic, Cerci)

FRANCESCO CIANFANELLI