A 5 giorni dalla fine del mercato, prende la parole per la prima volta Daniele Pradè, grande protagonista della rivoluzione estiva della società viola. Il diesse della Fiorentina è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radio Blu nel corso del Pentasport, queste le sue parole: "I complimenti li prende il campo, non quello che succede sul mercato. Non è la prima volta che faccio una 'rivoluzione' ma il percorso da fare è lungo, insieme alla squadra e alla città. I presupposti sono giusti.
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Pradè: “Berbatov meglio così, mai temuto per JoJo”
“Toni ci darà una mano, non solo in campo”. E sul vivaio… (COMMENTA)
Berbatov? Le righe finali del nostro comunicato sono proprio il mio pensiero, sono contento che non sia arrivato. I soldi dell'aereo li richiediamo in fattura all'agente del giocatore, al 100%. Una manovra come quella della Juve non mi era mai capitata in carriera. Un piano di riserva? Quando abbandoni una pista per concentrarti su di una, quelli che lasci poi sono difficili da riprendere, è come quando corteggi una donna ma poi la lasci perdere per un'altra. Berbatov sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma siamo competitivi anche così con Jovetic, Ljajic, El Hamdaoui, Toni e Seferovic senza dimenticare giocatori come Fernandez e Cuadrado che potrebbero tornare comodo con moduli diversi. A Roma con Spalletti abbiamo giocato 5 anni senza attaccanti di ruolo...
Una punta a gennaio? Non lo so, non è detto lo dico subito. Se ci sarà l'opportunità che riteniamo giusto e idoneo alla nostra squadra negli anni lo faremo, altrimenti no. Giuseppe Rossi? Non l'abbiamo mai contattato, è un giocatore fortissimo e potrebbe fare al caso di tutte le squadre del mondo. Però ha un ingaggio altissimo e una situazione fisica ancora incerta.
Luca Toni? E' stato con me a Roma e ci ha dato tanti in quei 6 mesi, era diventato un uomo spogliatoio ma il suo ingaggio era troppo elevato per confermarlo. Una mano ce la darà sicuramente, sia in campo che nello spogliatoio, che è un elemento che abbiamo pensato a ricostruire in questo mercato. La nuova Fiorentina riparte dagli uomini oltre che dai calciatori. In pochi hanno capito l'acquisto di Lupatelli che andava in questo senso. L'idea Toni è stata congiunta con la proprietà, Andrea ci ha parlato a lungo e ha sposato l'idea.
I rapporti di Corvino? Non voglio entrare nel merito ma riconosco anzi che negli anni scorsi è stato fatto un lavoro enorme, basti pensare all'operazione Nastasic che è stata una delle più importanti del mercato. Ci saranno vari bonus sia sulle prestazioni dei giocatori che sui risultati del City, ci metteremo tutti la maglia dei Citizens quando giocheranno...
Aquilani? Ha un'infiammazione che non ci preoccupa, ha fatto un lavoro forse troppo affrettato per la voglia di giocare subito e adesso ha qualche piccolo problema. Alberto ha scelto un numero importante e speriamo che lo indossi alla grande nella città di Firenze.
Montella? Anche da calciatore aveva la mentalità da tecnico, è maturo e anche innovativo, mi piace il suo staff: ragazzi che parlano poco e lavorano tanto. Vincenzo è come Capello per leadership.
Paura di perdere Jovetic? No, mai, neanche un giorno. I primi giorni di giugno sono andato negli uffici di Della Valle a Milano, c'era anche Diego e ho parlato soprattutto con Andrea che voleva assolutamente ripartire da Jovetic. Quando ripartirà il tormentone? Fino a giugno no, poi vedremo. Con noi ci sarà sempre trasparenza verso i tifosi.
Ljajic? Siamo molto contenti che sia rimasto, si è approcciato nel modo giusto e speriamo possa essere la sua stagione.
Macia? Ci conosciamo da anni, abbiamo fatto affari anche insieme, la più importante quando gli ho venduto Aquilani al Liverpool per 23 milioni. E' stato bellissimo riprenderlo insieme, Alberto all'inizio non ci credeva. A Firenze tornerà ad essere un giocatore top.
Io e Firenze? Ancora non ho avuto tempo, ma voglio comprare una casa, voglio vivere e sentire la città, l'elogio e la critica. Firenze mi piace tantissimo, la conoscevo già bene e voglio viverne la quotidianità. Devo solo decidere se vivere un po' fuori città o dentro, in questi mesi ho avuto tanto da fare, è stata un'estate incredibile! L'amore viscerale della gente è una cosa che mi piace, non che mi preoccupa, vengo da una città come Roma che è una cosa simile.
Obiettivo Europa League? Questo deve essere un anno di costruzione totale, l'obiettivo non è a breve termine. Vogliamo tornare protagonisti negli anni, come è successo in passato.
Riaprire gli allenamenti ai tifosi? E' un'idea di Andrea Della Valle anche se non so come faremo perchè i campini sono piccoli. Un'idea potrebbe essere fare un allenamento a settimana allo stadio. Il contatto con i tifosi è importante.
Il settore giovanile? E' importantissimo. La nostra cultura dev'essere quello che tutte le squadre devono giocare come fa la prima squadra, lo stesso modulo e la stessa mentalità. Il principio è che nel settore giovanile non è importante il risultato, ma l'educazione e la crescita. Vogliamo portare almeno un ragazzo all'anno dalla Primavera alla prima squadra, e già abbiamo 2-3 ragazzi interessanti.
Il migliore mercato tra le altre? Sicuramente la Juve e la Roma, ma anche il Napoli si è mossa bene senza clamore. Favorita per lo scudetto? A Torino sono avvantaggiati.
Clausole sul contratto di Jovetic? Qualsiasi cosa faremo in futuro la diremo pubblicamente e la depositeremo nel contratto in Lega. Alla Roma ne ho fatte tante e in futuro succederà anche qui, alla luce del sole, perchè nessuno deve sentirsi imprigionato dal contratto. Per il tipo di calciatore e le qualità credo che possa essere l'erede di Totti, JoJo ha margini di crescita impressionanti. Può diventare un top player con la 't' maiuscola.
La manovra della Juve? Non credo fosse uno sgarbo che riguardasse Jovetic, credo che la Juve sia arrivata al 29 agosto senza avere niente in mano e abbia provato a buttarsi su Berbatov.
Vorrei che da oggi non si parlasse più tanto dei singoli ma del collettivo e della Fiorentina".
SI. BARG.
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