Al termine del campionato torna di moda, puntuale, il dubbio legato al futuro di David Pizarro. Negli scorsi anni, nonostante qualche difficoltà iniziale nel trovare un accordo con la società, il Pek ha sempre deciso di continuare la sua avventura in maglia viola. Anche per l'amicizia, l'affetto e la stima verso Vincenzo Montella che ha sempre considerato il cileno il cardine, il perno del centrocampo della Fiorentina.
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Pizarro vicino all’addio. Finisce l’era del regista?
Il Pek potrebbe tornare in Cile. Sousa dovrebbe affidarsi a centrocampisti più dinamici e fisici
Con l'esonero dell'Aeroplanino, però, la situazione è destinata a cambiare per David. Il suo contratto con il club dei Della Valle scadrà il prossimo 30 giugno e la sensazione è che questi per lui siano gli ultimi giorni con la casacca gigliata addosso. Nel mirino del Betis Siviglia di Macia, il centrocampista potrebbe, però, tornare in Cile, dove Santiago Wanderers e Universidad lo accoglierebbero a braccia aperte (LEGGI QUI). Insomma, la storia d'amore tra il Pek e la Fiorentina sembra arrivata ai titoli di coda, anche perché Paulo Sousa difficilmente si affiderà al classico regista davanti alla difesa. Il tecnico portoghese dovrebbe utilizzare calciatori più dinamici dell'ex Roma, con più muscoli e gamba. La Fiorentina sarà una squadra più fisica e aggressiva, senza un centro di gravità permanente e pronta a sorprendere gli avversari con ripartenze e tocchi di prima. Addio, quindi, al possesso palla tipico della gestione Montella. Per questi motivi, i dirigenti viola non dovrebbero cercare sul mercato un vice Pizarro, argomento di dibattito a Firenze con l'Aeroplanino sulla panchina gigliata. Con Montella, la mancanza di un calciatore con caratteristiche simili a quelle del Pek ha sempre rappresentato un tallone d'Achille. La squadra rischiava di diventare così troppo dipendente dal classe 1979 e dalla sua intelligenza tattica. E in tal senso, l'allenatore campano fu chiaro nell'agosto 2012, poco dopo il suo arrivo: “La squadra si appoggia già su Pizarro, forse l'unico difetto è che sarà difficile fare a meno di lui". Questo scenario è destinato a mutare. Dalla prossima settimana conosceremo meglio le richieste di Paulo Sousa, ma la ricerca di un erede del cileno dovrebbe essere accantonata. Non c'è più spazio per un libero pensatore. A Firenze, l'era del regista sembra vicina alla conclusione. Si volta pagina.
STEFANO NICCOLI
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