"Stefano Pioli sarà con ogni probabilità il nuovo allenatore della Fiorentina, succedendo a Paulo Sousa: troverà una squadra da rivoluzionare, negli elementi e nel gioco. Serviranno idee e stimoli.
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Pioli in viola: come cambia la Fiorentina
Stefano Pioli sembra essere davvero vicino alla firma con i gigliati
"Il primo dato da tenere in considerazione in questa nuova esperienza, vista la necessità di aprire un nuovo ciclo dopo il quinquennio iniziato da Montella e terminato dal tecnico portoghese, è la durata degli incarichi di Pioli: dal 2003, prima stagione da allenatore tra i professionisti, solamente una volta è rimasto sulla stessa panchina per tre anni, ovvero quando dal 2011 al 2014 guidò il Bologna. Reduce dagli ultimi mesi all'Inter, l'ex calciatore - per lui sei stagioni a Firenze e 156 gare disputate - si porterà dietro il suo staff storico, composto dal suo "vice" Giacomo Murelli che lo segue dall'esperienza di oltre dodici anni fa a Modena, il tattico Davide Lucarelli che invece collabora con lui dal 2010 ed i preparatori atletici Matteo Osti e Francesco Perondi, insieme a Pioli rispettivamente dal 1999 e dal 2011. Inoltre, nella sua esperienza all'Inter, in qualità di assistente per la "match analisys", è stato introdotto nel gruppo di lavoro anche il figlio Gianmarco. Tifoso e nativo di Parma, nutre una passione per il basket, sport del quale ha provato ad introdurre alcuni elementi tattici anche nel calcio.
"L'accordo con i viola sarà sulla base di un biennale da 1,2 milioni di euro a stagione: la firma solo dopo aver risolto alcuni problemi legati alla buonuscita dalla società nerazzurra per una cifra che si aggira intorno ai cinquecentomila euro. Pioli potrebbe applicare le sue abitudini alla squadra: allenamenti mattutini, colazione e pranzo insieme e successivamente tanta corsa. Il lavoro nella prima parte della giornata responsabilizzerà i calciatori che avranno meno voglia di fare tardi la sera. I pranzi di squadra sono al contrario un ottimo modo per fare gruppo. La corsa ed il fondo servono a far ritrovare la forma ideale prima di passare alla velocità.
"Passiamo al campo. I moduli più utilizzati sono il 4-2-3-1 ed il 4-3-3, anche se talvolta ha schierato pure la difesa a "tre". Come si evince dalle prime righe della sua Tesi del Master di Coverciano, la sua visione è basata su un gioco "equilibrato, che tenga in considerazione allo stesso tempo le due fasi in qualsiasi momento. Elastico, che si possa facilmente adattare a qualsiasi avversario mantenendo sempre gli equilibri. Razionale: che si adatti alle caratteristiche dei calciatori a disposizione". Tre dogmi che verranno applicati anche alla Fiorentina del futuro. In fase difensiva, due concetti sono chiari: il tempo - ovvero ritardare la giocata avversaria - e lo spazio - da occupare in fase di non possesso - un po' come i filosofi del XIX secolo. Pressione fin da subito, con l'attaccante che va sul difensore portatore di palla. Da lì si innescano una serie di scalate e rotazioni volte a coprire il campo in altezza e profondità, cercando di evitare che i propri centrali di difesa debbano trovarsi uno contro uno con gli avversari. Nel 2014/2015, ad esempio, questo sistema portò la Lazio ad avere il terzo miglior pacchetto arretrato per reti subite, ovvero 38, mantenendo la porta inviolata per 14 volte.
"Necessario sarà poi, per la fase offensiva, avere un difensore abile nell'impostazione: Gonzalo partirà, toccherà ad Astori ed ai nuovi arrivati. La manovra, come accaduto alla Lazio, può partire anche dai terzini, che si allargano per poi scambiare il pallone con il regista (il Biglia della situazione), l'esterno di attacco oppure la mezzala. Un calcio verticale, volto a creare la superiorità numerica. E spazio al sistema delle catene. Presumibilmente, grande spazio per Saponara e Chiesa, oltre che per caratteristiche di Vecino.
"Aspettandone l'arrivo a Firenze, abbiamo provato a stilare una breve guida dell'allenatore Stefano Pioli.
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