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Petkovic pieno di problemi Klose tiene in ansia la Lazio

Il tedesco in dubbio per Firenze, come Mauri e Lulic

Redazione VN

Dalle condizioni di Klose e Mauri, in dubbio per Firenze insieme a Lulic, ai vistosi cali di tensione nei finali di partita, dall'ennesimo buco nell'acqua di Zarate al problema più generale di un comparto riserve non all'altezza dei titolari: la Lazio si aspettava di preparare la delicata trasferta contro la Fiorentina in un altro clima, magari con vittoria sul Panathinaikos e qualificazione in saccoccia, ma soprattutto senza altri problemi legati ad infortuni. Invece, oltre alla beffa sul campo, Petkovic è tornato dalla Grecia con una serie di interrogativi più o meno inquietanti, la fase delle riflessioni è già in atto.

Può la Lazio fare a meno di Klose? Esiste semmai un piano B? Il «caso» legato al tedesco non c'è più, in realtà non c'è mai stato. Nel senso che i patti sono chiari da sempre: Klose si gestisce da solo e se ritiene opportuno volare in Germania per controllare una spalla dolorante, la Lazio può solo prenderne atto. Come l'anno scorso contro il Milan o nel finale di stagione, quando il tedesco mandò in bianco Reja e la corsa alla Champions: decide Klose, la Lazio può solo tentare di controllare l'ansia delle vigilie come questa confidando nell'attaccamento alla maglia del suo campione.

Ieri il tedesco si è allenato a parte insieme agli altri due che sono in dubbio. Saranno decisive le sedute di oggi e domani, Petkovic spera di recuperare uno tra Mauri (difficile) e Lulic (più facile), e di ritrovare Klose dal primo minuto: senza di lui la Lazio non riesce ad essere se stessa. Non è un caso se contro il Milan, alla fine, la differenza l'ha fatta il tedesco. Sembrava fatta sul 3-0, poi il calo di tensione e la paura che i rossoneri riuscissero a completare una rimonta che il gol di Klose ha, di fatto, scongiurato.

Che la Lazio, al momento, giochi alla grande ma solo per un'ora è pacifico. Dopo scatta il «black-out» mentale, la squadra si schiaccia in difesa e si affida al contropiede, tattica sterile in assenza di punte efficaci. Se manca Klose, come in Grecia, viene a cadere l'unica certezza in zona gol, il faro che riesce a condurre in porto il risultato. Questo perché il solo Hernanes non può bastare per lo scatto di mentalità evocato da «Petko» e in panchina non esistono alternative di livello.

E la cosa non vale solo per il reparto punte, dove Floccari fa molto fumo ma, per ora, zero arrosto, Kozak non si schioda dal ruolo di eterna promessa e Rocchi non rientra nelle grazie di Petkovic. Le seconde linee tradiscono ancora: Ciani è poco affidabile, Cavanda giovedì ha fatto un passo indietro, Cana non emerge ed Ederson sta confermando la predisposizione all'infortunio che l'ha tenuto fermo negli ultimi due anni.

In più c'è il solito tormentone Zarate: in Grecia nuova chance, nuovo flop e nuove bacchettate del tecnico. L'argentino non è tranquillo e si vede, ha un piede fuori dalla Lazio nonostante Petkovic le stia tentando tutte per recuperarne il talento smarrito. Genoa e Torino hanno già cominciato a sondare il terreno in prospettiva gennaio, sarebbe un divorzio definitivo. E un fallimento per tutti.

Corriere della Sera (ed.Roma)