Pescara caput cicli

"Non sarebbe potuto essere altrimenti: Fiorentina-Pescara, la partita più insolita per chiudere un ciclo durato cinque anni e probabilmente prolungato per uno di troppo. Da Montella - arrivato nell'estate del 2012 per rifondare insieme a Pradè e Macià (già presente da una stagione) una Fiorentina che aveva perso pezzi dopo il biennio nefasto che aveva seguito l'avventura con Prandelli - a Sousa. È mancato il trofeo in questo quinquennio, segnato da quella maledetta finale di Coppa Italia, alcuni grandi investimenti prima dello scoramento che stiamo vivendo in queste giornate, un tifo che non si è mai sottratto agli eventi e risultati più o meno epici, dal 4-2 contro la Juventus fino alle vittorie in Europa, dalle sconfitte più amare fino a quel 2-0 subito nel gennaio 2013 contro il Pescara.

"Esatto, proprio la stessa squadra contro la quale calerà il sipario. Quella volta, in quell'inverno segnato dalla rinascita viola, uno strepitoso Perin negò qualsiasi gioia ai fiorentini, che incapparono in una sconfitta che tolse tre punti vitali in chiave Champions League. Si qualificò il Milan a fine stagione, sul campo del Siena, proprio mentre la Fiorentina a Pescara annientava gli avversari con un secco 5-1 che vide tra i pali Lupatelli ed il ritorno in campo - ed esordio in viola - di Giuseppe Rossi. Sembra passata una vita, almeno in termini di convinzione ed entusiasmo.

"Forse la chiave di volta mancata per il grande salto di qualità, quella Champions League negata e successivamente ritortasi contro, almeno nelle ambizioni. Finirà così questo ciclo, forse anche nel dimenticatoio, ma i più attenti ed i più emotivi, oltre a quelli che ci sono cresciuto, lo terranno un po' tra i loro ricordo visto che, alcuni momenti, sarà davvero difficile dimenticarli.

"Da Roma caput mundi a Pescara caput cicli. Da Montella a Sousa, dalle perle di Jovetic alle magie di Rossi. Passano per Gonzalo, Borja Valero ed una miriade di giocatori che hanno - chi più e chi meno, e chi per niente - la storia.

"E ci scuserà Lucano se abbiamo adattato la sua celebre frase per uno scopo innocente.