L'Empoli di Maurizio Sarri è una di quelle squadre che trascendono le passioni calcistiche e fanno innamorare gli hipster del pallone. Un concentrato di lavoro tecnico e tattico da far impallidire i cosiddetti maestri del calcio. La forza delle idee e delle convinzioni che prevale sui fatturati e sui freddi discorsi economici. Il gioco del pallone come mezzo per realizzare le proprie ambizioni, portando avanti quello in cui si crede senza snaturarsi, senza cedere a compromessi.
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Pericolo azzurro
Tra pressing selvaggio e schemi sui calci piazzati, ecco l’Empoli di Maurizio Sarri.
Sarri sta riuscendo in tutto ciò attraverso un gioco brillante e mai banale. L'Empoli è una squadra da prendere con le molle e (forse) finora ha raccolto meno punti di quanto avrebbe meritato. Il gioco degli azzurri è basato su un 4-3-1-2 compatto e corto, con la squadra in massimo trenta metri, pronta a far girare palla per poi verticalizzare improvvisamente negli spazi. Il cervello della formazione è Valdifiori, regista affiancato da altri due uomini di qualità per favorire la manovra e il palleggio, un po' come accade nella Fiorentina con Borja Valero e Mati Fernandez ai fianchi di Pizarro. Lo stesso Valdifiori è l'esecutore designato dei calci piazzati, una delle armi in più della formazione toscana, che spesso ha sbloccato la partita con questa soluzione.
Inchiodare sul pari Napoli e Milan non è compito semplice per una neopromossa. Al tempo stesso, le debacle con Cagliari e Sassuolo sono il segnale di alcune debolezze della squadra di Sarri. In primis gli improvvisi cali di concentrazione, scontata conseguenza di una rosa molto giovane, non tanto dal punto di vista anagrafico quanto sul piano dell'esperienza nella massima serie. Altro punto debole è il centrocampo senza interdittori, arma a doppio taglio, poiché senza le giuste misure tende ad allungare la squadra e a creare non pochi problemi alla giovane coppia difensiva Rugani-Tonelli.
Fiorentina e Empoli giocano, non speculano sul risultato, vogliono vincere attraverso il gioco. Viola e azzurri sono due mondi vicini e distanti al tempo stesso. Montella vuole chiudere bene l'anno, Sarri vuole regalare una gioia che i tifosi attendono da quasi vent'anni. Mettiamoci comodi e godiamoci lo spettacolo.
STEFANO FANTONI
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