Il giovane Paulo Sousa preso ad esempio da tecnici navigati. Come Luciano Spalletti. Può essere già questa una bella soddisfazione per il mister viola che nei suoi primi mesi in Italia ha stupito tutti e non solo per i risultati. Persino l'allenatore di Certaldo, appena tornato alla Roma, ha preso ispirazione dal portoghese nonostante vantasse un curriculum ben più importante. Il sospetto era già venuto guardando le prime formazioni schierate da Spalletti, a partire da Juventus-Roma: un 3-4-2-1 dalle molte analogie con lo schema della Fiorentina. Qualche esempio: i due esterni con mansioni diverse (uno più difensivo e uno più offensivo), la trequarti formata da un centrocampista avanzato (Nainggolan-Borja) e da un attaccante (Salah-Ilicic).
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Paulo l’innovatore, “copiato” anche dai veterani della panchina
Il tecnico portoghese ha introdotto alcune novità nel calcio italiano, in primis l'assetto difensivo
Alla fine è stato lo stesso mister giallorosso, con grande sincerità ed umiltà, a citare la Fiorentina come modello innovativo (LEGGI). L'elemento più interessante introdotto da Paulo Sousa riguarda l'assetto difensivo: ci è voluta qualche partita, ad inizio stagione, per inquadrare lo schieramento viola, poi sintetizzato con il 3-4-2-1. Ma in realtà l'etichetta è valida solo per metà, perchè la squadra viola ha alternato costantemente nella stessa partita la difesa a 3 (in fase di costruzione) con quella a 4 (in fase di non possesso), con Alonso/Pasqual a fare da ago della bilancia. Una "difesa a 3,5", come l'ha definita Spalletti.
Con il Bologna, sabato scorso, qualcosa è cambiato con Pasqual più bloccato in difesa e Bernardeschi più avanzato, a formare un 4-2-3-1. Ma sempre asimmetrico e molto fluido, capace di cambiare volto (tattico) a seconda delle situazioni. Così dovrebbe essere anche domenica sera contro l'Inter, senza perdere l'effetto camaleonte che tanto piace a Paulo Sousa. Giovane innovatore della panchina.
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