Che Federico Chiesa potesse essere ceduto, l'avevano messo in conto tutti da mesi. Tifosi in primis, disposti ad accettare il "sacrificio" più o meno a cuor leggero. Ma che la questione si protraesse fino agli ultimi giorni di mercato non se l'aspettava nessuno. Si sa che tra Commisso e Chiesa c'era un patto che prevedeva una possibile separazione, ma era doveroso che la Fiorentina si tutelasse fissando almeno una deadline oltre la quale non andare. Ok, il Covid ha cambiato tutto e fatto slittare i tempi delle trattative, ma nel frattempo il campionato è iniziato e Chiesa si è riproposto come giocatore fondamentale della Fiorentina. E allora venderlo in extremis vorrebbe dire rompere il giocattolino che Iachini aveva ormai assemblato, una squadra che ha seriamente rischiato di vincere a San Siro e issarsi momentaneamente in testa alla classifica. Di certo ci aspettiamo che, qualora Chiesa fosse ceduto, entro il 5 ottobre arrivino a Firenze non solo un sostituto nel ruolo(può essere Callejon?) ma anche 1 se non 2 pezzi pregiati in altri settori, per cercare di sopperire ad una grave perdita sul piano tecnico. Ma se anche fosse il tecnico gigliato si troverebbe a riaprire il cantiere, studiando nuovi equilibri e magari dovendo cambiare modulo. Un vero pasticcio.
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Pasticcio Chiesa, la Fiorentina non si è tutelata. E il “giocattolo” di Iachini rischia di rompersi
La Fiorentina delle prime due giornate sembrava aver imboccato la strada giusta. Ma ora Iachini potrebbe essere costretto a riaprire il cantiere
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