"È giunto il momento di accelerare le tempistiche. Mancano ventuno giorni al fischio d'inizio di Inter-Fiorentina, battesimo ufficiale del nuovo ciclo. E la Viola non c'è, ancora. Soprattutto negli effettivi. Il calciomercato, quello in entrata, stenta a decollare, con Veretout che non basta a rendere competitivo un centrocampo falcidiato dalla perdita di certezze e il resto della squadra necessariamente da potenziare, iniziando dalla trequarti e arrivando all'alternativa - o ennesimo avversario - di Babacar.
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Passiamo alle cose formali
La prima gara di campionato si avvicina e ulteriori innesti stentano ad arrivare: serve cambiare marcia
"Stefano Pioli lo ha ribadito: "La società sa cosa ci serve, ci manca ancora qualcosa e prima saremo al completo e meglio sarà". Una posizione chiara da giorni, con il tecnico viola che attende rinforzi per poter finalmente plasmare la sua Fiorentina. Che sia finalmente quella che inizia oggi la settimana della svolta, anche perché il tempo inizia a diminuire e il rischio di farsi trovare impreparati aumenta giorno dopo giorno. Serve "passare alle cose formali", tanto per citare il tormentone estivo di Marco Fassone, amministratore delegato del Milan e uno dei re di questa finestra di mercato. Il malumore è tangibile, la sfiducia inizia a concretizzarsi.
"Dalle "ore calde" per Eysseric fino alla distanza tra Corvino e le rispettive società di Politano e Simeone - o chi per essi, qualunque siano gli obiettivi viola - l'attesa ormai incombe e rende tutto più difficile. Basta scommesse, chiedono i tifosi, così come si augura l'allenatore, poiché questa squadra necessita di investimenti per giocatori pronti e abbastanza formati. L'esborso è da limare, la capacità economica, dopo le cessioni, regala numerose possibilità, al netto delle limitazioni sugli stipendi.
"Questa settimana richiede una svolta e tanti innesti, sicuramente dilazionati da qui fino al termine del calciomercato. Ma nei prossimi sette giorni, mentre la Fiorentina sarà impegnata in Germania, nelle stanze dirigenziali e a Milano dovranno giocarsi altre partite. Certamente non amichevoli.
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