Come accogliere il risultato di Milano? I tifosi si dividono (sondaggio e commenti) ma a conti fatti il punto conquistato a San Siro non è certo da buttar via. Del resto la Fiorentina affrontava una delle formazioni più in forma, quella con il miglior attacco del campionato, eppure ha concesso pochissime palle gol a Honda e compagni e poi, dopo un brutto primo tempo, ha saputo reagire e conquistare un pareggio tutto sommato meritato. La tenuta difensiva è una delle note liete della serata di ieri, insieme ad un Ilicic finalmente decisivo e ad un Borja Valero in graduale ripresa, soprattutto sotto il profilo della condizione fisica. Le note dolenti si trovano invece alla voce gol fatti (appena 6 in 8 partite, solo l'Atalanta ha fatto peggio) e, strettamente collegata, a quella delle azioni da gol create. Perchè è vero che mancano Mario Gomez e Giuseppe Rossi, e non si può non tenerne conto, ma è anche vero che di assist buoni Babacar, pure ieri, ne ha visti pochissimi. E Cuadrado deve iniziare a giocare da top player, come è stato definitivamente riconosciuto.
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Passa il treno per la Champions: Fiorentina, che fai?
Il pareggio di San Siro lascia note liete e conferma delle lacune. All’orizzonte tre scontri diretti…
In tutto questo la classifica si fa sempre più complicata, visti anche i risultati delle dirette concorrenti. La zona Champions è lontana ben 6 punti, e quella che vale l'Europa League è a 5. Diventa dunque fondamentale centrare un filotto di 4-5 vittorie di cui ha parlato anche il ds Pradè nel dopo gara di ieri. E il calendario offre alla Fiorentina una chance per "mangiare" subito punti alle avversarie. Compito tutt'altro che semplice visto che in 10 giorni, a partire da domani, la squadra di Montella affronterà tre scontri diretti. Prima le due rivelazioni di questo avvio di stagione, che attualmente occupano a pari merito proprio la terza piazza tanto ambita, cioè Udinese e Sampdoria. Poi ci sarà la sfida con il Napoli al Franchi, match ancor più sentito dopo la finale di Coppa Italia persa lo scorso 3 maggio. Il treno per la Champions passa (anche) da questo trittico di ferro, dove serve un cambio di marcia per tornare in corsa. Un treno da non farsi sfuggire.
SIMONE BARGELLINI
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