In occasione di una partita, capita, a volte, di “accoppiare” un giocatore di una squadra al suo omologo avversario, per via del ruolo e delle caratteristiche simili. Questo “giochino” potrebbe tornare di moda per Palermo-Fiorentina.
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Palermo-Fiorentina, il gioco delle coppie
In Palermo-Fiorentina non mancheranno “duelli” interessanti: Goldaniga-Gonzalo in difesa, Hiljemark-Vecino a centrocampo, Gilardino-Kalinic in attacco
Partiamo dalla difesa. Da una parte Edoardo Goldaniga, dall’altra Gonzalo Rodriguez. Il primo, tornato dal prestito al Perugia con buone referenze, non ha mai avuto tante chance per mettersi in mostra durante la gestione di Beppe Iachini. Con Ballardini, però, la situazione è cambiata. Adesso il classe 1993 è un punto fermo della difesa a quattro del nuovo tecnico rosanero. Alcune big lo hanno messo già messo nel mirino. A cominciare dalla Juventus che l’ha lasciato andar via malvolentieri nell’affare che ha portato Dybala a Torino. La Vecchia Signora, però lo guarda con attenzione, convinta di poter assistere alla sua esplosione nella seconda parte di campionato. E attenzione anche alla Fiorentina, come vi abbiamo raccontato nel pomeriggio di lunedì 4 gennaio (LEGGI QUI).
Un punto fermo lo è anche Gonzalo Rodriguez. Le prestazioni dell’argentino sono sempre di alto livello. Condite, a volte, da qualche gol, come quello di tacco alla Mancini segnato contro il Frosinone. Deciso ed elegante: due aggettivi che calzano a pennello per l’ex Villareal.
Qualche metro più avanti, troviamo Oscar Hiljemark e Matias Vecino. Lo svedese, nato il 28 giugno 1992, è diventato campione d’Olanda con il PSV Eindhoven e campione d’Europa Under 21. La scorsa stagione ha disputato solo sedici partite per via di un problema alla schiena. Ora, però, sta bene, si è preso il Palermo e indossa il dieci, non un numero qualunque. La cessione di Luca Rigoni al Genoa lo ha liberato da una concorrenza pesante. Fin qui ha segnato tre gol, due – anche se inutili ai fini dei tre punti – alla Scala del Calcio contro il Milan. Per Vecino, gli elogi si sprecano. Sembra alla Fiorentina da una vita e con Badelj forma una diga difficilmente superabile. Qualità e quantità per l’uruguaiano che meriterebbe il primo gol in Serie A con la maglia viola. Intanto anche lui è uno dei titolarissimi di Paulo Sousa.
Per quanto riguarda l’attacco, impossibile non citare Alberto Gilardino, ex di turno al Barbera, e Nikola Kalinic. Il centravanti di Biella, dopo un periodo di difficoltà, è tornato a fare ciò che gli riesce meglio, ovvero i gol. Quattro quelli realizzati fino adesso, con la speranza che il bottino non aumenti mercoledì pomeriggio. Su questo tema il classe 1982 ha la idee chiare: “Nel 2016 proverò ad arrivare a quota duecento reti in Serie A, questo mi motiva ogni volta che scendo in campo”, ha detto pochi giorni fa a La Gazzetta dello Sport. Il traguardo è distante dodici gol. A Gonzalo & co. il compito di fermarlo. Kalinic, invece, non ha avuto bisogno di un periodo di ambientamento. Anche lui, come Vecino, sembra alla Fiorentina da sempre, visto l’affiatamento con i compagni dentro e fuori dal campo. In molti non lo conoscevano, ma l’intuizione estiva di Paulo Sousa si è rivelata giusta. Mario Gomez è solo un pallido ricordo, i tifosi viola si divertono con Nikola, paragonato da alcuni ad un certo Gabriel Omar Batistuta.
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