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Pagellone VN: da ADV a Viviano, tutti i protagonisti

Per chi si fosse perso le nostre puntate nei giorni scorsi, ecco il resoconto completo delle nostre pagelle stagionali a tutti i protagonisti di casa Fiorentina: Portieri   VIVIANO 5,5: …

Redazione VN

"Per chi si fosse perso le nostre puntate nei giorni scorsi, ecco il resoconto completo delle nostre pagelle stagionali a tutti i protagonisti di casa Fiorentina:

"Portieri

VIVIANO 5,5: Stagione difficile quella del portiere-tifoso-viola, accolto con entusiasmo in estate tra chi lo voleva capitano e chi con la maglia numero 10. Emiliano ha pagato lo scotto dei suoi stessi sentimenti e un infortunio patito nel precampionato (forse anche le scorie del precedente, ben più grave, problema al ginocchio). Una prima parte di stagione fatta di pochi acuti (come la prestazione di Parma con rigore parato), svariate incertezze e molte critiche, fino alla serata da incubo dell'Olimpico contro la Roma, con le due papere che costarono la sconfitta alla Fiorentina e il posto allo stesso Viviano. Ha pensato all'addio a gennaio, poi si è riconquistato il posto e offerto un rendimento più solido nel girone di ritorno, senza grossi errori ma anche senza risultare quasi mai decisivo in positivo, salvando il risultato.

NETO 5,5: Almeno l'abbiamo visto: 10 partite tra campionato e Coppa Italia, senza però sfruttare l'occasione di prendersi la Fiorentina. A Udine ha vissuto il momento più bello e quello più brutto: eroe della gara di Coppa, dove parò di tutto e di più, si è poi macchiato di un errore grossolano in campionato avviandosi poi - con le incertezze di due settimane più tardi a Catania - a tornare in panchina.

LUPATELLI sv. Almeno per quanto (non) fatto sul campo. Ma nello spogliatoio pare sia stato una presenza importantissima, tanto da meritarsi il rinnovo del contratto.

" Difensori

RONCAGLIA 6,5: La media tra la prima parte di campionato (da 8 ) e un 2013 insufficiente (da 5). Era diventato l'idolo della Curva, un po' per gioco e un po' per quello che faceva vedere in campo. Poi dopo la sosta invernale è cambiato tutto all'improvviso, ha perso sicurezze, ha inanellato prestazioni no finendo per perdere il posto da titolare. Nel complesso il bilancio, alla luce del suo arrivo a costo zero, è decisamente positivo e potrebbe "fruttare" una bella plusvalenza sul mercato, anche se inferiore alle offerte arrivate a gennaio dalla Russia.

TOMOVIC 6,5: Arrivato in sordina nelle ultime ore del mercato estivo, ha stupito per la facilità con cui si è inserito conquistandosi una maglia da titolare nei primi mesi. Scavalcato da Savic nelle gerarchie, si è fatto trovare pronto ogni qualvolta ci fosse un'assenza in difesa, dimostrandosi utile in tutte le zone: da destra a sinistra, da centrale e da terzino (e proprio in questo ruolo ha ritrovato un posto quasi fisso in questo ultimo periodo). Una duttilità che tornerà utile anche nella prossima stagione.

GONZALO RODRIGUEZ 8: Costato appena 1,5 milioni, per lunghi tratti della stagione è stato maestoso: ha guidato con personalità la retroguardia viola, miscelando perfettamente l'efficacia difensiva e l'eleganza dell'impostazione. Interventi duri e aperture di 40 metri, anticipi aerei e uscite palla al piede. Baluardo arretrato (5° in A per palloni recuperati), primo regista... e anche bomber con ben 6 reti segnate, quasi tuttte pesanti, e un autogol propiziato, quello di Brkic a Udine. Anche per lui è arrivata la fase di appannamento, acuita da alcuni svarioni - palla persa a ridosso dell'area viola - fisiologici per chi rischia la giocata difficile, e forse anche dal passaggio alla difesa a 4 (che dovrebbe essere la scelta per la prossima stagione).

SAVIC 7,5: E' forse il giocatore di cui si parla meno in proporzione al valore. Perchè questo 22enne dallo sguardo spietato arrivato da City quasi come un 'pacco postale' ha le potenzialità per diventare uno dei migliori difensori in circolazione. Le qualità ci sono tutte, e le ha già messe in mostra: prestanza fisica, colpo di testa e anche discreta velocità, Savic è un osso durissimo da superare. Deciso negli interventi ma poco falloso (solo 5 ammonizioni in 26 presenze), Stefan ha senso della posizione e intelligenza tattica, che gli permette di giocare - in caso di necessità - anche come terzino, e se la cava molto bene anche nella gestione della palla. Un difensore completo.

PASQUAL 7,5: Una stagione di corsa, senza fermarsi quasi mai. Non poteva sperare di meglio alla prima annata da capitano, ha onorato la fascia con l'esempio: sudore, abnegazione e grande professionalità. Esterno a tutta fascia nel 3-5-2, o terzino in una difesa a 4, la differenza non si è notata sul piano del rendimento e anche dell'apporto alla manovra offensiva, con lo smalto ritrovato in zona cross. Tanti palloni invitanti offerti ai compagni, anche su calcio piazzato esaltando gli schemi di Vio e le doti aeree dei compagni, ha impreziosito la stagione anche con 3 reti.

COMPPER 6,5: Arrivato in sordina nel mercato di gennaio, per un costo - complice l'imminente scadenza contrattuale - da giocatore di Lega Pro (200mila euro). Si è rivelato di gran lunga il miglior rinforzo invernale ed è risultato assai utile quando è stato chiamato in causa. Bravo ad adattarsi subito in campo e fuori, imparando la lingua a tempo di record, il tedesco ha collezionato 7 presenze dimostrando ottime doti fisiche, tecniche e di personalità.

HEGAZY e CAMPORESE sv: Situazioni diverse ma un'annata simile, con il denominatore comune dei problemi fisici. E' andata peggio a Camporese che sperava di potersi consacrare in questa stagione e invece è finito in un tunnel senza fine di una tendinopatia quanto mai guastafeste. Risultato: una stagione interamente persa. L'egiziano è invece andato ko nel momento in cui stava iniziando ad ambientarsi nel calcio italiano, con uno spezzone in serie A e una presenza da titolare (con gol) in Coppa Italia. Ha recuperato dall'operazione al crociato in tempi molto rapidi e si è tolto la soddisfazione di tornare in campo prima della fine del campionato. Arrivederci alla prossima stagione.

"Centrocampisti

BORJA VALERO 9: Il simbolo della nuova Fiorentina, come ha riconosciuto anche Toni pochi giorni fa. Spagnolo, come il modello di calcio richiamato dalla squadra di Montella, l'ex Villarreal è stato il più presente (41 presenze stagionali) e probabilmente il più indispensabile per l'economia del gioco viola. "Todocampista puro", Borja non è stato solo uno dei due cervelli pensanti del fantasioso centrocampo - insieme a Pizarro - ma anche uomo fondamentale nel chiamare il pressing alto, andando ad attaccare per primo il portatore di palla avversaria. Fosforo, classe e polmoni, se segnasse qualche gol in più - solo 2 all'attivo, più due pali (ma anche 10 assist!) - sarebbe tra i migliori al mondo. Ma già così è un gioiello preziosissimo, che fuori dal campo si è dimostrato persona umile e innamorato di Firenze. Completamente ricambiato.

PIZARRO 8,5: Grandissimo Pek, l'ossimoro è doveroso. Il piccolo cileno a Firenze è tornato indietro di almeno 3 anni, spazzando via le perplessità sulla sua carta d'identita e tornando ad essere punto di riferimento in campo e nello spogliatoio. Visione di gioco e personalità come pochi altri, è stato il direttore d'orchestra della sinfonia viola, dettando i tempi di gioco e illuminando l'azione fin dalle zone più arretrate del campo. Amante delle giocate rischiose, ha pagato amaramente le conseguenze di due errori consecutivi che hanno portato altrettanti gol subiti (quello a Cagliari e quello, pesantissimo, di Montolivo col Milan). Ma da vero leader si è assunto le sue responsabilità, incaricandosi di trasformare tre rigori pesanti. L'unica pecca della sua stagione le tante assenze (9), tra acciacchi fisici, la 'persecuzione' dei cartellini gialli e il lutto familiare che l'ha colpito a dicembre.

AQUILANI 7,5: Il terzo "tenore", meno acuto dei primi due ma complementare. Non è stato altrettanto continuo nel rendimento e le sue partite sono vissute spesso di alti e bassi, ma il suo contributo in fase conclusiva è stato determinante. Bottino-reti da applausi: 7 gol, segnati un po' in tutte le maniere e record più che raddoppiato rispetto al precedente, con in aggiunta 6 assist per i compagni. Il tutto in 25 presenze, altro dato tutto sommato positivo - specie considerando che ne ha saltate 8 di fila ad inizio stagione.

MIGLIACCIO 6: Lui e il tiqui-taqua sono due mondi molto lontani. Ma si sapeva fin dall'inizio e il buon Giulio è stato il primo a capire il suo compito: dare una mano in caso di bisogno. Ha fatto la sua parte, dando sostanza e grinta al centrocampo, il suo repertorio, e pazienza se quando c'era da impostare sembrava un pesce fuor d'acqua. Il più presente tra i centrocampisti di riserva, almeno per numero di volte in cui è sceso in campo (24 + 3 in Coppa), ha trovato anche la soddisfazione di un gol, purtroppo inutile ai fini del risultato (a Catania).

MATI FERNANDEZ 6: Uno dei voti più difficili per un giocatore che ha fatto intravedere gocce di grande talento, in un mare di inconcludenza. E dire che di occasioni ne ha avute (22 presenze, anche se solo 9 da titolare), con Montella che ha fatto il possibile per trovargli la posizione più adatta alle sue caratteristiche. Problemi tattici, di ambientamento e qualche infortunio che non l'ha aiutato, sta di fatto che Mati non ha praticamente mai lasciato il segno. E' cresciuto un po' nel finale e proprio all'ultima giornata ha trovato il gol che potrebbe - forse - valergli la conferma.

ROMULO 6+: Alzi la mano chi, in estate, si sarebbe mai immaginato che questo simpatico brasiliano che sembrava inadeguato alla Fiorentina dello scorso anno, sarebbe stato capace di ritagliarsi uno spazio da protagonista in questa viola spagnoleggiante. 24 presenze ufficiali di cui la metà dall'inizio ed una prima parte di stagione quasi da titolare fisso. La sua resistenza e la sua duttilità - tanto da riciclarsi anche mezzala - hanno conquistato Montella e piano piano (piano piano) anche il pubblico viola. A cui ha regalato pure un gol 'epico' nel Fiorentina-Torino che è già entrato nella storia.

SISSOKO 5: Per carriera, nome e ingaggio doveva essere il 'quarto titolare' di centrocampo. Qualcuno pensò che forse ci sarebbe stato un cambio di modulo per trovare un posto "alla piovra", invece Montella gliene ha trovato un altro: la panchina. Fissa. E tendiamo a credere che ci fosse un motivo. Ci ha messo due mesi per entrare in condizione e nel finale di campionato ha fatto i conti anche con un infortunio. In campo si è visto una volta sola, almeno da titolare (più altri 4 brevi spezzoni) e non è andata neanche male, a Bergamo.

LLAMA 5: Come per Sissoko, con cui condivide minutaggio e presenze (5), aveva meno aspettative ma ha avuto anche una stagione intera a disposizione. E pensare che Montella lo conosceva già e quindi, pensiamo, fosse stato favorevole al suo arrivo a fine agosto. Le pochissime volte che è sceso in campo non è sembrato all'altezza.

WOLSKI sv: Facciamo finta che non fosse ancora tesserato, come Vecino. Li scopriremo entrambi da agosto prossimo.

"Attaccanti

JOVETIC 6+: Tredici gol non sono pochi, ma dal 'top player' viola ci aspettavamo qualcosa di più, anche alla luce delle 14 marcature messe a segno nel disgraziato campionato scorso. In una Fiorentina spumeggiante come quella di quest'anno, JoJo è stato spesso, inaspettatamente, un corpo quasi estraneo dal gioco. E dire che l'inizio di stagione era stato strepitoso: 6 gol nelle prime 11 presenze poi, complice un fastidioso infortunio, ci ha messo tanto a tornare in piena forma. Nel girone di ritorno si è adattato a giocare anche da prima punta, con risultati non troppo confortanti a parte qualche eccezione: la splendida serata con l'Inter (doppietta) o la trasferta con la Lazio (gol). Ma a trascinare la Fiorentina ci ha dovuto pensare qualcun altro. Stevan ha chiuso con un gol all'ultima giornata, dopo oltre due mesi di astinenza.

TONI 7: Contano anche le aspettative, e quando il 31 agosto fu annunciato il suo ritorno, furono in tanti a farsi prendere dallo sconforto. Invece Luca, reduce da due stagioni da dimenticare, con la maglia viola è tornato ad essere un giocatore diventando ben presto addirittura il centravanti titolare. 8 reti in 27 partite, con una media di un gol ogni 180' scarsi, è un qualcosa che nessuno poteva aspettarsi. Il gioco "spagnolo" di Montella non è proprio l'ideale per lui e nel girone di ritorno ha pagato il cambio modulo trovando spazio col contagocce.

CUADRADO 8,5: Lo inseriamo tra gli attaccanti, anche se il suo apporto al gioco viola è stato quasi a tutto campo, soprattutto finchè il modulo base è stato il 3-5-2. Cuadrado è stato una delle sorprese più belle dell'intera stagione e dopo le prime giornate di ambientamento, è diventato presto una risorsa fondamentale per Montella. Velocità superiore alla media e capacità di dribling impressionante, è cresciuto nel corso del campionato aggiungendo via via concretezza alla spettacolarità dei numeri tipicamente sudamericani. Avanzato di qualche metro come esterno del tridente d'attacco, Cuadrado è diventato incisivo anche sotto porta (5 reti) diventando una spina costante nel fianco degli avversari, costretti ad abbatterlo fisicamente per poterlo fermare. Mezza Europa si è accorta di lui, ma rimarrà alla Fiorentina, almeno per la prossima stagione.

LJAJIC 8,5: La favola più bella dell'anno, che adesso aspetta il lieto fine (cioè il rinnovo). Il bambino viziato contro cui si era scagliato Delio Rossi (e buona parte della tifoseria), un anno dopo è una delle stelle più brillanti della Fiorentina. Merito suo ma soprattutto di Montella, che ha creduto nel talento - finora inespresso - di questo ragazzo serbo, e ha avuto la pazienza di aspettarlo. Nella prima parte di stagione Adem ha mostrato segnali di crescita, provando ad inventarsi anche centravanti ma peccando nel compito prioritario del ruolo, la realizzazione. Si è rifatto con interessi con una seconda parte di stagione, complice il ruolo di esterno sinistro, addirittura fenomenale: 10 reti nelle ultime 14 presenze, caricandosi la squadra sulle spalle nei momenti più difficili (vedi la gara col Milan). Tutto molto bello, a parte il contratto in scadenza tra 13 mesi e un procuratore come Ramadani: speriamo bene.

EL HAMDAOUI 6: Stagione strana quella del marocchino, che finisce con una domanda: cosa avrebbe potuto fare se avesse giocato con continuità? Dilemma figlio degli intoppi vari che Mounir ha incontrato, dal ramadan estivo all'apprendimento della lingua, dai problemi fisici alla Coppa d'Africa a cui ha preso parte a gennaio. Spesso è stato anche Montella ad escluderlo per scelta tecnica, nonostante i "colpi" messi in mostra qua e là dall'attaccante ex Ajax (reduce da un anno di inattività, che certamente non ha aiutato). Alla fine comunque 3 gol li ha segnati e anche in campi difficili (Milan, Torino e Roma) in 19 presenze di cui soltanto 3 da titolare.

LARRONDO 5,5: Qualcuno ci farà notare che la media minuti/gol è la migliore della Fiorentina (LEGGI QUI) e che una sua rete - più o meno fortuita - è valsa la vittoria col Chievo. Tutto vero, ma le perplessità che il suo acquisto ha sollevato, non sono state spazzate via, anzi. L'argentino si è confermato poco adatto a guidare l'attacco di una squadra in lotta per la Champions ed immaginiamo molto difficile una sua permanenza a Firenze, nonostante lo splendido gol segnato a Bergamo, unica vera nota lieta della sua esperienza in viola.

ROSSI sv: Sarà il primo grande acquisto per la prossima stagione. Bentornato!

"Area tecnica

ANDREA DELLA VALLE 9: Aveva promesso la ricostruzione ripartendo quasi da zero e ha mantenuto la parola. Nuovo assetto societario, almeno nell'area tecnica, nuovo allenatore e rivoluzione del parco giocatori (trattenendo la stella più preziosa, cioè Jovetic). E' tornato vicino alla squadra trasmettendo tutto il suo entusiasmo all'ambiente fin da Moena ed è riuscito anche a riportare il fratello Diego allo stadio dopo 3 anni. E il bello è che ha centrato tutti gli obiettivi prefissati... spendendo meno dello scorso anno, almeno sul mercato (e qui molti meriti sono dei due signori sotto). Una pecca? Forse avrebbe dovuto farsi sentire sulla disparità di trattamento ricevuta nella corsa Champions, che alla fine ha fatto la differenza...

PRADE' e MACIA 9: Ormai si nominano in coppia, perchè il loro è un lavoro di team. Un capo-lavoro, almeno per quanto visto quest'anno. Ripartire dopo due anni negativi e ricostruire una squadra a budget zero capace di fare quel che ha fatto, è roba ai limiti del paranormale. Hanno fatto colpi straordinari, puntando su giocatori deprezzati dopo stagioni nere a livello personale (Aquilani, Pizarro, Savic, lo stesso Toni) o di club (Borja Valero, Gonzalo Rodriguez, Cuadrado) e ottimizzando al massimo le cessioni di Behrami, Gamberini e soprattutto Nastasic. Hanno azzeccato quasi tutte le scommesse e hanno "risparmiato" anche i soldi per prendere Pepito Rossi a gennaio. Già, il mercato invernale, molto lungimirante e poco attento al presente, è stato forse un piccolo errore? Col senno di poi no, perchè al netto dei fattori esterni la Fiorentina sarebbe arrivata terza comunque...

MONTELLA 9: L'Aeroplanino ha messo le ali alla Fiorentina e forse è lui il fuoriclasse più fuoriclasse della stagione viola. Ha trasformato in tempo di record un gruppo di 18 elementi di lingue e provenienze diverse, in una squadra che ha fatto innamorare Firenze e non solo. Gli era stato chiesto di creare un gioco divertente, lui ha fatto molto di più: ci ha abbinato risultati immediati, andando oltre qualsiasi previsione. Ha proposto un calcio nuovo e che sembrava impossibile da queste parti (giocare senza mediani), ha valorizzato i singoli e fatto maturare giovani come Ljajic e Cuadrado, ha dato alla Fiorentina la mentalità da grande, spingendola ad alzare sempre più l'asticella. Ha chiuso a 70 punti, col terzo posto purtroppo solo virtuale, infrangendo record su record e riportando Firenze in Europa. Ma soprattutto rendendola di nuovo, e più di prima, orgogliosa della propria squadra.

SIMONE BARGELLINI

twitter @SimBarg