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Osvaldo, ovvero l’ex di lusso

Fu proprio lui a firmare l’ultimo successo viola in casa della Juve

Redazione VN

E' il 2 Marzo di 6 anni fa. Era il 2008 e la Fiorentina allenata da Cesare Prandelli andò a Torino a giocarsi quella che poi sarebbe passata alla storia come una delle vittorie più belle di sempre, per i tifosi di fede viola. 500 furono i sostenitori che occuparono il settore ospiti dell'allora Stadio Olimpico. Sì, perché lo Juventus Stadium era ancora in costruzione. La Fiorentina passò subito in vantaggio con un gol di Gobbi, per poi subire la rimonta a cavallo tra fine primo ed inizio secondo tempo con i gol bianco neri di Sissoko prima e di Camoranesi poi. Eppure proprio quando meno te l'aspetti, Prandelli inserisce Papa Waigo ed Osvaldo al posto di Ujfalusi e Santana. Una mossa che premierà l'attuale c.t. della Nazionale italiana. Al 76' le finte di Papa-gol incantarono la difesa juventina e, in pieno recupero, Osvaldo di testa bruciò Buffon sul primo palo. Il resto è storia. Osvaldo che smitraglia sotto il settore ospiti omaggiando il suo idolo Batistuta, il gruppo che a fine partita si prende per mano ed esulta sotto lo sguardo attonito di Del Piero e Buffon (si consiglia il video di David Guetta con la sua radiocronaca). La festa al rientro a Firenze e l'immensa gioia di aver vinto, finalmente, nella trasferta più ambita dopo tanti anni di sofferenze.

Strano il destino. Pensare che adesso quel Pablo Daniel Osvaldo, nato a Buenos Aires e da sempre affascinato da Batigol e dalle sue giocate, si ritrova sulla sponda più distante da Firenze per stile e simpatia. E pensare che qualche mese più tardi, era il 18 Maggio del 2008, fu lo stesso Osvaldo a regalare i preliminari di Champions League alla Fiorentina con una rovesciata da manuale contro il Torino (dunque nello stesso stadio) che fece impazzire letteralmente Firenze. Ricordate? Un Franchi esaurito aspettò la squadra al rientro da Torino, soltanto per festeggiarla a serata inoltrata. Beh, farà un certo effetto. Però adesso Osvaldo è passato nella fila bianco nere: "Essere alla Juve è un sogno per me", ha affermato al momento del passaggio a Torino.

Eh sì, proprio bizzarro il destino. Ma se i viola non vincono in trasferta contro la Juve un motivo eppur ci sarà. Lo Juventus Stadium rimane inviolato e, anche la scorsa stagione, arrivò una sonora sconfitta per 2-0 al termine di una partita giocata sottotono dalla prima Fiorentina targata Vincenzo Montella. E se al Franchi è arrivata la gioia più bella, quella del 20 Ottobre 2013 e del 4-2 in rimonta, chissà se il tecnico napoletano avrà già pensato a come replicare quella formula magica anche a domicilio. Già, chissà...

MATTEO DOVELLINI

twitter @MatteoDovellini