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Orrico: “Questa Fiorentina non vale quella di Montella, le parole di Sousa hanno il senso di un alibi”

"Probabilmente l'avrà vista come una partita semplice, ottenibile anche con le riserve. Solo quando sono entrati titolari si è vista una Fiorentina più in gioco"

Redazione VN

Intervistato dai microfoni di Radio Blu, l'allenatore Corrado Orrico ha parlato della formazione della Fiorentina di ieri e di Sousa: "La formazione iniziale mi ha sorpreso, solo dopo Sousa ha messo dentro qualche buon giocatore. Contro una squadra come il Genoa sarebbe stato meglio prendere la partita con maggior serietà. Probabilmente l'avrà vista come una partita semplice, ottenibile anche con le riserve. Solo quando sono entrati titolari si è vista una Fiorentina più in gioco. Il primo quarto d'ora non è da valutare, i giocatori pensavano ad altro, in difesa disattenti, compreso il portiere. Quella squadra non era in partita.

Questa Fiorentina non vale quella di Montella, né come valori, né come gioco, né come risultati. Rimpiango la presenza di Montella. Sousa sa parlare, ma gli allenatori si elogiano per i risultati. Cambi di ruoli e uomini destabilizzano gli ambienti. Dovrebbero venir sostituiti solo infortunati e squalificati. Mi sembra che il lavoro di Sousa sia molto confuso.

L'allenatore deve parlar chiaro con chi di dovere e lavorare con gli uomini che ha. Ci si aspetta che la Fiorentina di oggi debba avere i risultati di quella di Montella. Tutti questi messaggi mandati da Sousa lo fanno sembrare antipatico. Bernardeschi non deve pensare a squadre più importanti, ma a crescere e diventare determinante. I messaggi devono esser valutati per i risultati in campo, il resto è fuffa.

Provo antipatia verso i Della Valle, per come hanno gestito alcune situazioni tra giocatori e allenatori. Però la gestione della Fiorentina è loro. È gente che viene dal mondo del commercio, tengono i conti in equilibrio. Ragionano bene. In passato abbiamo avuto gestioni che hanno portato al fallimento. Sousa deve averlo capito di sicuro, i lamenti hanno il senso dell'alibi”.

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