Agazzi? Sorrentino? Ma dai, scherziamo? Meglio Neto. E dirlo ora è facile. Qualche mese fa c’è chi avrebbe preferito pure il talentuoso Vecchietti del Ponte a Greve, pur non di non vedere più Norberto tra i pali. Certo, questo è un paradosso. Uno scherzo. Ma tanto Firenze bubavaa ogni uscita e ogni incertezza del portiere brasiliano, tanto in queste ore gli elogi arrivano a valanga: sui social, in radio e in tv. Quelli che «Io l’avevo sempre detto che era bono ». Quelli che ora gli chiedono scusa per non avere avuto fede in lui. E poi quelli che semplicemente dicono: la società e il tecnico ci hanno creduto, lui ha lavorato ed è cresciuto. Tutto qui. A volte le cose sono più semplici di come le facciamo noi. E forse è così.
news viola
Ora tutti si scusano con Neto
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara
Certo che a Napoli il brasiliano è stato il primo protagonista della vittoria. Basterebbe quel miracolo su Higuain. Ma ciò che impressiona è la sua sicurezza. O, per usare una parola che il calcio ha scoperto con una ventina d’anni di ritardo, l’aumento della sua “autostima”. Che qualche mese fa sembrava sotto zero. Quanti brividi, quante paure. Perché poi dicevano: è un portiere moderno, come piace a Montella, uno che sa giocare coi piedi. Tutto molto bello, se non fosse che spesso coi piedi la passava a quegli altri. Vabbè. Inutile ricordare. Sarebbe come infierire. Neto adesso è un altro: più sicuro, più reattivo, più costante nella concentrazione.
L'articolo integrale di Benedetto Ferrara su Repubblica in edicola!
© RIPRODUZIONE RISERVATA