Quindici calciatori in quattro sessioni di mercato. In questo biennio la Fiorentina spesso e volentieri ha fatto ricorso alla formula del prestito per acquistare giocatori, da mettere a disposizione di Sousa prima e Pioli poi. Un modo per posticipare il pagamento del cartellino, o più semplicemente per tappare un buco nella rosa senza doversi accollare per più anni un calciatore.
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Obbligo per le riserve, diritto per i titolari: la strategia sui prestiti è da rivedere
Un modo per posticipare il pagamento del cartellino, o più semplicemente per tappare un buco nella rosa senza doversi accollare per più anni un calciatore
Tra l'estate 2016 e il gennaio 2017, ovvero nella prima stagione del Corvino bis, sono arrivati Sanchez, Cristoforo, Olivera e Saponara con l'obbligo di riscatto, mentre De Maio, Toledo, Salcedo e Sportiello con il diritto, così come Tello che era stato confermato dall'annata precedente. Durante la scorsa nessuno estate dei giocatori del secondo gruppo, fatta eccezione per Sportiello, è rimasto a Firenze. Gli altri invece sì e, valutando quanto (non) stanno dimostrando sul campo, non stanno premiando la mossa fatta in sede di mercato.
A fine stagione il portiere ex Atalanta sarà uno di quei giocatori per il quale occorrerà una riflessione seria prima di arrivare al riscatto. Gli altri due sono Pezzella e Lo Faso, mentre si dovrà procedere solo al bonifico per Laurini e Biraghi, oltre a Saponara, visto l'obbligo di acquisto presente nei loro contratti. E a giugno 2019 la storia si ripeterà con Gil Dias e Falcinelli, per i quali serviranno 28 milioni totali per renderli a tutti gli effetti giocatori della Fiorentina.
Dei sei calciatori acquistati con l'obbligo di riscatto, due sono titolarissimi per mancanza di concorrenza, due sono abbonati alla panchina, uno fa la spola tra infermeria e panchina ed un altro è stato ceduto. Dall'altra, tra quegli elementi non riscattati forse un paio (Tello e Salcedo) potevano fare comodo, mentre è da capire se si arriverà al riscatto per due inamovibili (Sportiello e Pezzella) di Pioli. Perché con la Fiorentina, soprattutto durante il mercato, la sorpresa (o la beffa) è sempre dietro l'angolo.
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