“Nostalgia, nostalgia canaglia” cantavano più di trent’anni fa Al Bano e Romina Power. Colonna sonora perfetta – ahi noi – del giovedì europeo che i tifosi della Fiorentina si apprestano a vivere. Alcuni lasceranno da parte il calcio per una sera, altri invece si “faranno del male” guardando le partite di Milan, Atalanta, Napoli e Lazio.
Da sostenitori interessati a spettatori indifferenti di un pallone che rotola. Sono i tempi che cambiano, purtroppo. Tempi, quelli vissuti fino all’anno scorso, che si spera tornino presto. Per la Fiorentina giocare a metà settimana, in gare da dentro o fuori, contro formazioni di prima qualità, in stadi mozzafiato, deve essere la normalità. Ma solo dal rilancio della proprietà dipende questo ritorno alle origini.
E nell’attesa di un eventuale, auspicabile “balzo” in avanti, fa invidia (e anche rabbia) leggere i nomi degli avversari delle quattro squadre italiane impegnate in Europa League: Ludogorest per il Milan, Lipsia per il Napoli, Steaua Bucarest per la Lazio e, soprattutto, Borussia Dortmund per l’Atalanta. Il match più intrigante è quello tra gialloneri e nerazzurri. Per l’alta qualità della formazione tedesca nonostante la cessione di Aubameyang all’Arsenal e per l’atmosfera, caldissima, all’interno del Westfalenstadion, impianto immerso nella gelida pianura della Ruhr, espugnato dall’Italia di Lippi in occasione della semifinale mondiale contro la Germania il 4 luglio 2006. Uno stadio unico per una tifoseria speciale, con il “muro giallo” pronto a mettere paura ai giocatori dell’Atalanta. Una partita, questa, che può essere paragonata alla prima, doppia sfida fra Tottenham e Fiorentina. Era l’Europa League 2014-15 e i ragazzi di Montella facevano ammattire gli Spurs, alla vigilia considerati favoriti per il passaggio del turno. Solo tre stagioni fa, ma sembra ne siano passate molte di più.
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Se Corvino venisse confermato, le coppe le rifacciamo tardi. Purtroppo per lui e per noi è un DS, che nel calcio d’oggi, non ha più nulla da dire. L’ideale sarebbe adoperarlo per vendere, ma per costruire lla squadra, per carità di Dio. Tra il Bologna e noi, indovina un giocatore su 5, questi sono i suoi numeri.