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Non attacca e non difende: dov’è Lirola?

L'apporto di Lirola alla causa viola è stato, fin qui, quasi zero. Tifosi e società non pretendono di avere il nuovo Cafù (magari!), ma un giocatore più spigliato, che non si limiti al compitino, certamente sì

Stefano Niccoli

Non attacca e non difende. In due parole: Pol Lirola. Lo spagnolo non è l'unico colpevole della disfatta della Fiorentina a Cagliari, questo è bene premetterlo, ma il disastro della Sardegna Arena non ha fatto altro che confermare il pessimo momento di forma del laterale iberico. Inutile girarci intorno: società e tifosi si aspettavano di più dal classe 1997, considerato il primo, vero terzino destro dai tempi di Ujfalusi. La buona stagione 2018-19, impreziosita da due gol, faceva ben sperare.

Il club viola ha puntato forte su di lui, non a caso è stato uno dei primi acquisti della gestione Commisso-Barone. Montella lo ha "inventato" ala nel 3-5-2, ma non ha ripagato la sua fiducia. Fin qui il bilancio è più che negativo. In fase offensiva non è (quasi) mai pericoloso, in quella difensiva lascia a desiderare. E meno male che alle sue spalle gioca Milenkovic. Il suo apporto alla causa viola, se non è pari a zero, poco ci manca.

L'Aeroplanino non ci ha pensato due volte a toglierlo dal campo al 46' minuto. Bocciatura completa. E pensare che il ritorno fra i titolari sembrava una manna dal cielo per Montella. Urge cambiare marcia, a partire da Verona. Questa mediocrità non è più ammessa. Tifosi e società non pretendono di avere il nuovo Cafù (magari!), ma un giocatore più spigliato, che non si limiti al compitino, certamente sì.

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