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Neto: “Ho imparato a giocare con i piedi. Cerco di imitare Neuer”

Il brasiliano si racconta a Globoesporte: “Spero di tornare in Nazionale, servono pazienza e duro lavoro”

Redazione VN

Pazienza, speranze e tanto tanto lavoro. Norberto Neto si è raccontato al sito brasiliano Globoesporte.com quanto è cresciuto dal suo arrivo in Italia, di come il calcio europeo lo ha cambiato e di un sogno chiamato Seleçao.

Hai avuto pazienza e ti sei evoluto imparando a giocare anche con i piedi.

"L'esperienza in Europa ha cambiato il mio stile di gioco. In Brasile noi portieri non giochiamo molto coi piedi, qui invece c'è molta più partecipazione nella manovra e quando si gioca in squadre di grande qualità possiamo veramente offrire qualcosa in più. E' molto positivo quando un portiere sa usare i piedi e trasmettere sicurezza come fosse un libero aggiunto. E' come avere un giocatore in più. Oggi il modello per noi portieri è Neuer, è il più completo. Sto lavorando per raggiungere il suo livello e dare il massimo per la mia squadra".

Dopo il quarto posto e la finale di Coppa Italia sei diventato titolare indiscusso della Fiorentina. Il prossimo passo è la Nazionale?

"Il mio pensiero è quello di migliorarsi sempre, credo che così facendo si possa raggiungere più facilmente certi obiettivi come quello di arrivare alla Seleçao. Se arriverà una chiamata sarò molto felice, perché giocare in Nazionale è il sogno di ogni brasiliano. Grazie a Dio ho già avuto in passato questa possibilità e spero in futuro di avere nuove opportunità per mettermi in mostra".

Nel 2012 infatti hai fatto parte della squadra che ha vinto l'argento alle Olimpiadi.

"Dopo le prime due partite da titolare non so cosa sia successo. Stavo bene, non avevo problemi e avevo collezionato buone prestazioni, ma il mister Mano Menezes preferì far giocare Gabriel (portiere del Milan n.d.r.). Cos'è successo? Dovete chiederlo a lui... E' stato comunque un onore rappresentare il Brasile, un momento speciale per me e una gioia unica. Spero di poter vivere nuove opportunità e competere in tornei così importanti".

Sei un ammiratore di Taffarel, nuovo preparatore dei portieri della Seleçao. Credi di far parte del nuovo corso targato Dunga?

"So di essere capace. Se non sarò convocato per le amichevoli contro Equador e Colombia non mi abbatterò. Se ancora non è arrivato il mio momento continuerò a lavorare e ad essere paziente. Prima o poi arriverà anche il mio momento".

PIER FRANCESCO MONTALBANO