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Nel ruolo giusto, ma Cristoforo non convince

Per la prima volta Cristoforo ha giocato nel suo ruolo, quello di mediano, ma contro il Bologna ha deluso. In stagione l’uruguaiano ha dimostrato troppo poco. Sulle sue qualità aleggia ancora un punto interrogativo

Stefano Niccoli

L’infortunio di Vecino gli ha garantito la titolarità contro il Bologna. Sarebbe potuta essere la sua partita. Così, però, non è stato. Cristoforo ha deluso nel derby dell’Appennino, inutile girarci intorno. Ci saremmo aspettati un segnale di vita da parte dell’uruguaiano. Quel segnale, tuttavia, non è arrivato. Anzi, Sebastian è stato tra i peggiori in campo nella Fiorentina. Le insufficienze in pagella, a tal proposito, parlano chiaro (LEGGI QUI). Un peccato. E pensare che, per la prima volta, il classe 1993 è stato schierato come mediano, cioè nel suo ruolo naturale. Fino a ieri, infatti, Paulo Sousa lo aveva utilizzato come trequartista, esterno destro e sinistro. Insomma, un jolly tuttofare.

Nonostante abbia giocato nel cuore del centrocampo accanto a Badelj, Cristoforo non è riuscito a incidere e a lasciare il segno. Tanti i palloni persi dall’ex Siviglia, così come tante sono state le difficoltà a dialogare con i compagni. Anche alla voce tiri, lo score è rimasto fermo desolatamente allo zero. In definiva: una prestazione anonima, piatta, senza sussulti. Troppo poco visto che è stato l’acquisto più costoso dell’estate 2016, considerando l’obbligo di riscatto fissato a quattro milioni. Corvino e Freitas nutrono grande fiducia in lui, ma sulle sue qualità aleggia un punto interrogativo, tanto che i tifosi non hanno ancor ben capito che giocatore sia.

Con un nuovo allenatore e con il possibile addio di Badelj, Cristoforo potrebbe ritagliarsi maggiore spazio nella Fiorentina del futuro. Se così fosse, i dubbi sul suo conto sarebbero destinati, forse, a svanire.