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Nardella: “Fiorentina disposta ad investire 305 milioni di euro”

L’intervento del sindaco in Consiglio Comunale: “Proposta viola è un’opportunità che non possiamo perdere. Firenze può mandare un messaggio all’Italia”

Redazione VN

Oggi, in Palazzo Vecchio, il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, è intervenuto in Consiglio Comunale riguardo lo studio di fattibilità presentato dalla ACF Fiorentina per la costruzione del nuovo stadio e le relative opere connesse per la sostenibilità economico-finanziaria del progetto. Di seguito le dichiarazioni più interessanti del Sindaco tratte da ilsitodifirenze.it:

“Mi pare doveroso illustrare in Consiglio Comunale in forma sintetica la proposta che la Fiorentina ci ha presentato lo scorso 14/7 in merito al nuovo stadio di Firenze. In queste ore è partita la lettera di indizione della conferenza dei servizi che avrà la prima riunione il 27 ottobre, nel rispetto dei tempi previsti dalla legge. Per la prima vola siamo davanti ad un passaggio formale per il nuovo stadio. La proposta rappresenta il primo caso in Italia in riferimento al comma 304 della legge finanziaria (legge Nardella, ndr). Lo studio di fattibilità, secondo la stessa legge, può prevedere la realizzazione di complessi di edilizia a compensazione della sostenibilità economico-finanziaria del progetto, ad esclusione dell'edilizia residenziale con un procedimento più snello e veloce. Il piano di fattibilità vale come progetto preliminare, dunque si tratta di una norma precisa che ci consegna un quadro chiaro sul quale lavorare. La costruzione di un nuovo stadio interseca la vita pubblica di una città. Sappiamo che ad oggi l'unica fonte di introito per una società di calcio è rappresentata dai diritti televisivi. Penso che l'Italia di debba adeguare alle altre città d'Europa, con impianti moderni e che siano risorsa diretta per i grandi club di calcio che così non vincolano gli introiti ai soli diritti TV. Tornando alla procedura amministrativa che si avvia. La Fiorentina ha richiesto il comparto sud e nord dell'intera area Mercafir, lo studio di fattibilità è stato redatto sulla base dei limiti di legge, non proponendo opere di edilizia residenziale, ma solo opere che lo studio ritene strettamente funzionali alla fruibilità dell'impianto per una superficie commerciale di 50.000 mq e turistico ricettivo di 10.000 ed un parcheggio di 136.000 mq. Lo stadio previsto è di 40.000 spettatori e tutto coperto.

Per quanto riguarda i tempi, in queste settimane gli uffici tecnici del Comune hanno svolto un lavoro preliminare per consentire l'avvio della conferenza dei servizi, dove saranno invitati i soggetti coinvolti: Regione, Provincia, ARPAT. Questo quadro introduce elementi di novità che induce alla variante del Piano Regolatore che prevedeva una variante per l'area Mercafir di 30.500 mq. Il volume di mq della proposta avanzata della Fiorentina è assai più elevato, ma nel 2012 non esisteva alcun progetto per il nuovo stadio. Oggi c'è la Legge sugli Stadi con relativo studio di fattibilità. Il primo compito della conferenza dei servizi è valutare se ci sia squilibrio nel piano economico-finanziario a garanzia dell'interesse pubblico: non deve essere un investimento col quale fare speculazione. La stretta funzionalità rispetto allo stadio. Basta vedere il caso dello Juventus Stadium di Torino. ACF Fiorentina nello studio ha dichiarato un investimento di 305.800.000 € che può garantire migliaia di posti di lavoro.

La nuova Mercafir (mercato ortofrutticolo) sarebbe prevista nel comparto nord dalla variante, e per realizzarla si prevede la demolizione di tutto il vecchio mercato e la ricostruzione. La metà del nuovo mercato prevede che la metà sia destinata ad area produttiva privata. Qualora, e lo sottolineo, la conferenza dei servizi desse una valutazione positiva, si porrà il problema sul dove realizzare la nuova Mercafir. Ma prima va fatta la valutazione sul progetto preliminare della Fiorentina e sarebbe prematuro indicare adesso un'area alternativa dove fare il nuovo mercato. L'ultima riflessione è che abbiamo davanti un'opportunità che non possiamo perdere: Firenze potrebbe dare un messaggio all'Italia. È un'opportunità di lavoro ed economia: le grandi opere pubbliche sono una risposta all'emergenza lavorativa.Non lasciamocela scappare questa opportunità, sono il primo a chiedere il massimo rigore ai miei uffici, ma non trasformiamo la questione in una bieca polemica politica. Spero che alla fine potremo dare inizio ad un'opera della quale Firenze ha bisogno da anni”.